Aziende e regioni

ESCLUSIVA/ Lazio, Zingaretti: Bissoni sub commissario è il candidato di tutti. Rinvio nomina solo per motivi tecnici

di r.tu.

Presidente Zingaretti, come va il Piano di rientro dal deficit del Lazio?
Molto bene. Sulla carta senza altri tagli posso confermarle che dai 700 mln di disavanzo del 2013, contiamo di arrivare a 200-230 quest'anno e a "zero", se non addirittura a un piccolo segno "più" nel 2016.
Potreste addirittura in pochi anni dire stop al commissariamento?
Potenzialmente potremmo essere in pochi anni fuori dall'esigenza del commissariamento. Con una politica di stabilizzazione e di sblocco intelligente del turn over, possiamo ridurre la spesa per beni e servizi e migliorare parecchio la qualità dell'offerta delle cure. Tra i tanti nostri paradossi, pensi, c'è il fatto che ospitiamo la più alta concentrazione di Policlinici universitari: col risultato che formiamo medici e operatori che poi vanno a lavorare in altre regioni d'Italia.
Addio anche alle maxi addizionali?
Avevamo programmato di iniziare ad abbassarle entro il 2016 grazie a un enorme gettito extrasanitario. Ma ora la legge di stabilità 2015 mette tutto in discussione. Stiamo seguendo con molta apprensione il tavolo col Governo.
Dunque la manovra rappresenta un pericolo anche per la sanità pubblica
Più che un pericolo, sarebbe matematico. Però è positivo che da un atteggiamento di non dialogo ora si stia discutendo. Aspettiamo l'esito del tavolo col Governo. I tagli proposti, lo ribadisco, sono altrimenti insostenibili, per le regioni come per gli enti locali. Parliamo di 10 mld e più.
E in questa situazione complessiva, ecco che nel Lazio sta capitando dell'altro: la nomina in bilico del sub commissario. Cosa sta accadendo, presidente? Sulla nomina di Giovanni Bissoni sembrava tutto a posto, tutti d'accordo, e poi, ancora ieri, un niente di fatto. Qualcuno sta cambiando idea?
Credo che ci siano stati più che altro problemi tecnici che a questo punto mi auguro vengano risolti già dal prossimo Consiglio dei ministri. Almeno questo è l'impegno assunto anche negli ultimi giorni. Vede, i grandi risultati del Lazio sono anche frutto di una straordinaria collaborazione che abbiamo avuto col Mef e la Salute. È anche grazie al lavoro del sub commissario Renato Botti, scelto dal Governo, che abbiamo accettato di buon cuore e che ci ha aiutato a ottenere grandi risultati. Ultimo, straordinario esempio della nostra voglia di cambiamento, il riordino della rete ospedaliera. Allo stesso modo, dopo Botti, ho espresso un giudizio straordinariamente positivo sulla nomina di Bissoni, ipotesi del resto avanzata dal Governo.
Però finora c'è stato lo stallo si questa nomina. Che accade? Non è che qualcuno ha cambiato idea?
Col Governo abbiamo convenuto su un punto: in una fase così delicata di uscita dall'emergenza per una regione così fondamentale per la sanità italiana, l'operazione di sostituire il dottor Botti poteva essere presa in considerazione solo in cambio di una sostituzione autorevole. E quando s'è concretizzata la nomina del dottor Bissoni, non ho potuto che essere pienamente d'accordo. Ripeto: sono convinto che siano stati soltanto dei problemi tecnici. Né ho percepito l'intenzione di cambiare il candidato. Che resta Bissoni.