NOT_MAPPED

Le farmacie diffidano le Asl: «Restituite l'Iva non dovuta e altre trattenute dall'extrasconto»

Le Asl - ma non tutte - non restituscono alle farmacie le somme indebitamente percepite a causa del mancato scorporo di Iva e altre trattenute dall'extrasconto dell'1,4%. E questo nonostante le sentenze di diversi tribunali (l'ultimo, quello di Cremona, a fine maggio) e una sentenza del Consiglio di Stato del 2011.

Per questo Federfarma ha trasmesso alle associazioni previnciali e regionali una bozza di diffida da trasmettere ai responsabili delle Asl e, nel caso, alla Regione.

Nel documento, in particolare, vengono riassunti i passaggi salienti di alcune sentenze, a partire da quella del Tar Puglia datata 8 novembre 2010 (poi confermata l'anno dopo dal Consiglio di Stato) nella quale si stabilisce che dalla base di calcolo sulla quale dedurre la trattenuta dell'1,4% vanno esclusi «sia l'iva sia gli sconti già praticati dalle farmacie al Ssn nella vendita di farmaci in regime convenzionale». Sulla base di tali stralci, la lettera-standard preparata da Federfarma diffida le aziende sanitarie locali «ad applicare i principi dettati dalla giurisprudenza che possono definirsi pacifici», ossia conteggiare l'extrasconto dell'1,4% al netto di Iva e altre trattenute Ssn, «e conseguentemente riconoscere il diritto delle farmacie a ottenere il rimborso di quanto eventualmente trattenuto indebitamente, oltre interessi».