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Procreazione assistita/ Greco (Sidr), estendere la Pma anche a donne single se separate o con partner deceduto. Promuovere la “embrioadozione”

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«Le linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, pubblicate dal ministero della Salute, le quali prevedono che dopo la fecondazione assistita dell’ovulo il consenso alla Pma non può essere revocato e la donna può richiedere l’impianto dell’embrione anche se il partner sia deceduto o se è cessato il loro rapporto, sono senza dubbio una nota positiva, ma questo diritto andrebbe esteso anche alle donne single, in quanto di fatto la donna il cui partner è deceduto o è separato è una donna single». Lo afferma Ermanno Greco, presidente della Società italiana della riproduzione (Sidr) in merito alla pubblicazione in Gazzetta delle linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, come richiesto dalla legge numero 40 del 2004. «Nei centri Pma - prosegue il professor Greco - ci sono migliaia di embrioni che non possono essere impiegati e sicuramente la possibilità dell’embrioadozione favorirebbe la loro utilizzazione anche da coppie che non possono permettersi trattamenti onerosi. Inoltre, ciò andrebbe sempre nel senso della protezione dell’embrione, che è quello di essere trasferito in utero. Insomma, è necessario attuare una regolamentazione unica e organica sulla gestione del materiale congelato e non solo provvedimenti spot che, anche se utili, creano il rischio di recare ulteriore disparità e confusione in tutti i soggetti interessati. Ormai - conclude Greco - la legge 40 non esiste più di fatto, perché le sentenze della Corte Costituzionale ne hanno modificato totalmente l’impianto».


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