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Oncologia/ Tumore polmone, da Alcase (nuova) lettera aperta a Giorgia Meloni per un programma nazionale di screening

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Alcase Italia ha deciso di rivolgersi alla premier Meloni affinché questo suo ultimo appello diretto al governo non vada ignorato. In una lettera di metà dicembre 2022 - ricordano da Alcase - si invitava il ministro della Salute a promuovere un programma di screening serio, efficace e a basso costo (se ben organizzato) su tutto il territorio nazionale. Successivamente, nel gennaio 2023, l’associazione sostiene di essersi rivolta direttamente alla Presidente del Consiglio e all’intero Governo, senza però ottenere risultati concreti. Da qui la scelta della presidente di Alcase Anna Gatta di scrivere una seconda lettera che vede come principale destinataria la presidente del Consiglio (a seguire i vicepremier Tajani e Salvini e Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento Programmazione, dispositivi medici, farmaco e politiche in favore del Ssn), che riportiamo di seguito.

Ill.mi rappresentanti dei cittadini italiani attualmente al governo del paese,

Vi scrivo nella mia qualità di Presidente di ALCASE Italia, associazione non lucrativa che opera per l’Advocacy, il Support e l’Education dei malati di cancro del polmone e che da anni chiede l’attivazione di un programma di prevenzione secondaria per il tumore polmonare.
Mi rivolgo a Voi (e questa è davvero la mia “ultima spes”) per rinnovare la pressante richiesta di un programma nazionale di screening per il cancro del polmone, che sia basato sulla tomografia computerizzata del torace a basso dosaggio di radiazioni e che abbia le caratteristiche di essere gratuito, universale e facilmente accessibile ad ogni cittadino a rischio di ammalarsi.
Da oltre 10 anni, sollecito Voi (e i precedenti governi succedutisi nel paese) a realizzare il programma suddetto, che è stato ampiamente e ripetutamente validato scientificamente e che, se razionalmente organizzato, consentirebbe, ogni anno, la diagnosi di circa 5.000 nuovi, iniziali, tumori del polmone, suscettibili di eradicazione completa e definitiva. Ciò consentirebbe, fra l’altro, una drastica riduzione delle diagnosi tardive e delle conseguenti spese per terapie mediche che prevedono, oggi, l’utilizzo di farmaci ad altissimo costo.
Ora, in vista delle prossime elezioni europee, l’Italia vuole risposte concrete. Il tempo dell’indifferenza è finito.
In mancanza di un impegno politico formale ed immediato, ci rivolgeremo a tutte le formazioni politiche nazionali dell’opposizione.
Nell’attesa di una risposta rapida e concreta, porgo distinti saluti.


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