Lavoro e Professione

Riforma degli Ordini: approda in Senato il Ddl Silvestro-Bianco

Primo atto dei neo-eletti presidenti di Fnom e Iapsvi, Amedeo Bianco e Annalisa SIlvestro è la ri-presentazione al Senato di un disegno di legge degli Ordini professionali e per la trasformazione degli attuali Collegi in Ordini («Atto Senato n. 818 Riordino della disciplina degli Ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario, di farmacista e delle professioni sanitarie di cui alla legge 30 agosto 2000, n. 251» ), sottoscritto da tutti i membri del gruppo Pd della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama.

Un provvedimento apparso a più risprese nella scorsa legislatura ma che non ce l'ha fatta mai ad arrivare in porto per motivi sia di opportunità (numerse sono state le messe a punto dei vari testi che si sono susseguiti) che di tempo.

Il Ddl - firmatari Annalisa Silvestro, Amedeo Bianco, Emilia Grazia De Biasi (presidente della commissione), Nerina Dirindin (capogruppo Pd), Manuela Granaiola (segretario della commissione), Donatella Mattesini, Giuseppina Maturani, Venera Padua - prevede per gli Ordini già esistenti la revisione della legge 233/1946 , prevedendo che gli ordini, visti i nuovi assetti territoriali, siano costituiti in ogni città metropolitana o ambito territoriale definito con specifico e successivo decreto del ministro della Salute.

E si prevede poi che i collegi e le federazioni delle professioni sanitarie si trasformino da collegi e Federazioni nazionali degli infermieri professionali, degli assistenti sanitari e delle vigilatrici d'infanzia (Ipasvi) in ordini degli infermieri e infermieri pediatrici e Federazione nazionale degli ordini degli infermieri e infermieri pediatrici. E ancora la trasformazione dei collegi delle ostetriche/i in ordini professionali delle ostetriche e dei collegi dei tecnici sanitari di radiologia medica in ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Per questo, gli assistente sanitari, prima inseriti nel Collegio degli infermieri, confluiscono in quest'ultimo ordine.

Gli Ordini e le relative Federazioni poi sono enti pubblici non economici, sono organi sussidiari dello Stato per tutelare gli interessi pubblici legati all'esercizio professionale, dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare. Ma a questi non si estendono le norme di contenimento della spesa pubblica e la sottoposizione alla vigilanza del ministero della Salute perché si finanziano attraverso le quote versate dai propri iscritti. Promuovono e assicurano l'indipendenza, l'autonomia e la responsabilità dell'esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale delle professioni, la salvaguardia dei princìpi etici dell'esercizio professionale indicati nei codici deontologici al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva.

Tra i compiti loro assegnati ci sono la tenuta e la pubblicità degli albi delle rispettive professioni; la verifica del possesso dei titoli abilitanti all'esercizio professionale; la valutazione delle attività di formazione continua; il rafforzamento e il rinnovamento dei codici deontologici; l'istituzione di specifici organi disciplinari e la definizione di idonee procedure a garanzia dell'autonomia e terzietà del giudizio disciplinare, separando la funzione istruttoria da quella giudicante in particolare attraverso la costituzione di appositi Uffici Istruttori di Albo; la definizione delle modalità di partecipazione degli ordini e dei relativi compiti, nelle procedure relative all'esame di abilitazione all'esercizio professionale; la promozione, l'organizzazione e la valutazione dei processi di accreditamento, di aggiornamento e della formazione per lo sviluppo continuo di tutti i professionisti iscritti, ai fini della certificazione del mantenimento dei requisiti professionali, includendo anche la formazione e i crediti formativi acquisiti anche all'estero.

Il disegno di legge interviene anche sugli organi, disciplinandone la composizione e le funzioni anche con l'istituzione di un Coordinamento degli Ordini presenti in una Regione.

Per quanto riguarda gli attuali Ordini, nel periodo trasitorio i relativi organi restano in carica fino alla scadenza del proprio mandato e la nuova organizzazione parte dal successivo rinnovo.

I Consigli nazionali delle Federazioni nazionali dovranno poi approvare i relativi regolamenti per definire la loro organizzazione e il funzionamento interno. La norma abroga poi tutte le disposizioni del Dlgs 233/1946, incompatibili con le nuove modifiche dal momento dell'entrata in vigore dei vari regolamenti attuativi.