In parlamento

Autismo, via libera del Senato al primo Ddl-cornice

di Barbara Gobbi

Con il via libera in sede deliberante da parte della commissione Igiene e Sanità del Senato si fa più vicina la prima legge-cornice sull'autismo. Nessuna risorsa ad hoc e il capitolo formazione ancora tutto da approfondire (con il passaggio alla Camera) non frenano gli entusiasmi dei relatori Venera Padua (Pd) e Lucio Romano (autonomie), che oggi hanno deciso con una conferenza stampa di fare il punto sul provvedimento, frutto di una lunga concertazione con società scientifiche, esperti e associazioni di familiari. Con la benedizione della presidente della XII Emilia Grazia De Biasi, che presentando il testo ricorda come il Ddl, «di natura ordinamentale», sia stato votato all'unanimità all'insegna del diritto delle persone con autismo e dei loro familiari di non essere lasciati soli. «Ci auguriamo ora che in sede di seconda lettura alla Camera, si vada veloci con l'assegnazione in sede deliberante e puntando ad arricchire il capitolo formazione. Formazione che significa potenziare il canale scolastico prevedendo nella legislazione nazionale una preparazione ad hoc degli insegnanti di sostegno, ma anche puntare su interventi a tutto tondo, frutto di addestramenti mirati sul territorio, di un'integrazione sociosanitaria necessaria per l'attuazione della legge, della valorizzazione del volontariato e del terzo settore. Ultimo, ma non certo in ordine d'importanza - conclude De Biasi - è l'appello al premier Renzi affinché inserisca nel Ddl sulla "Buona scuola" un capitolo dedicato alle persone diversamente abili».

E se l'art. 4 inserisce la clausola di invarianza finanziaria, i senatori - salvo Maurizio Romani (gruppo Misto), secondo cui «la cornice è pronta, adesso bisogna riempirla di contenuti e risorse» - garantiscono però che le risorse sono già previste nei nuovi Lea trasmessi dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin alle Regioni, in cui si prevede al capitolo "territorio" l'attivazione di servizi di neuropsichiatria infantile.

Altro sarà nodo, una volta che la legge (chissà quando) avrà visto la luce, monitorare da vicino l'organizzazione che a livello locale a questi servizi sarà data. Il Ddl intanto fissa due criteri cardine: «l'importanza cruciale della diagnosi precoce e l'attivazione di servizi di terapia riabilitativa intensiva», come ricorda la senatrice Padua. Che torna a battere il tasto sulla scarsa formazione odierna di tutto il personale, sia sanitario che sociosanitario che scolastico, e delle famiglie.
A sottolineare l'alta valenza etico-sociale del provvedimento è invece il senatore Romano: «Il testo ruota sui tre concetti di fragilità, accoglienza e inclusione, trasformando la persona autistica da "straniero morale" ad "amico morale", in un'ottica di democrazia solidale»

I contenuti. Il testo approvato oggi si compone di 4 articoli: finalità, linee guida, politiche regionali e la già citata clausola di invarianza finanziaria. L'obiettivo è «garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico». L'Istituto superiore di Sanità aggiorna le Linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita sulla base dell'evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche. Diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato sono prestazioni assegnate alle Regioni in base all'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Regioni e Pa «possono individuare» centri di riferimento per coordinare i servizi, stabiliscono percorsi diagmostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti verificandone l'evoluzione. Adottano poi misure finalizzate a: unità funzionali multidisciplinari, formazione degli operatori, definizione di équipe territoriali, figure di coordinamento, continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita della persona, progetti dedicati alle famiglie, disponibilità sul territorio di strutture residenziali e semiresidenziali accreditate, pubbliche e private. E mirate - sottolinea infine la senatrice De Biasi - a promuovere la presa in carico e l'integrazione sociale e lavorativa delle persone con disturbo dello spettro autistico».