Europa e mondo

Ocse: in Italia troppa variabilità nell'assistenza sanitaria, «bisogna cambiare rotta»

di Lucilla Vazza

Ancora troppa disomogeneità nell'erogazione dei servizi sanitari in Italia: urge un cambiamento per una programmazione più efficace. A tirarci le orecchie questa volta è l'Ocse, che in un Report, pubblicato oggi, dal titolo "Variazioni geografiche nell'assistenza sanitaria: cosa sappiamo e cosa possiamo fare per migliorare le prestazioni del sistema sanitario?", segnala una notevole variabilità degli indicatori di attività per l'assistenza sanitaria, indice di un possibile squilibrio nella fornitura delle prestazioni. il Rapporto prende in esame nove ambiti dell'assistenza sanitaria nel periodo che va dal 2007 al 2011. Indicatori, ampiamente noti a chi segue la politica sanitaria del nostro Paese, in grado di evidenziare queste disomogeneità che si trasformano in prestazioni inappropriate. Per fare un esempio il volume di tagli cesarei, di procedure cardiache e di test diagnostici è almeno il doppio nelle aree ad alta attività rispetto a quelle con bassa attività ospedaliera.

Insomma, a seconda dei casi è possibile intravedere un eccesso di prestazioni potenzialmente evitabili o, al contrario, bisogni non completamente soddisfatti. Solo conoscendo a fondo queste criticità si potrà mettere mano al cambiamento. Questo nuovo documento è stato realizzato in collaborazione con il ministero della Salute e l'Agenas e. oltre a prendere in esame i dati italiani in sé, contiene informazioni utili per la programmazione sanitaria derivanti dal confronto con la situazione riscontrata in altri paesi aderenti, insieme all'Italia, al progetto Ocse "Medical Practice Variation". Tra le soluzioni evidenziate, figurano le politiche di maggior coinvolgimento dei centri di cura (come in Belgio e Canada), degli incentivi finanziari (come in Inghilterra, Francia e Corea), e di maggiore coinvolgimento dei pazienti nel processo decisionale, tramite la isurazione dei risultati post-chirurgici (come in Svezia e Regno Unito).

Il link al documento