Imprese e mercato

Cattani (Farmindustria): sostenere la competitività, stop al passo indietro della Ue sui brevetti

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“Mario Draghi, parlando recentemente del prossimo report sulla competitività europea, ha affermato che abbiamo bisogno di un’Ue adatta al mondo di oggi e di domani  per  tenere il passo in una corsa sempre più spietata per la leadership nelle nuove tecnologie  e potendo contare su una  manifattura nazionale nei settori più innovativi e in rapida crescita . Settori come l’industria farmaceutica in Italia che gioca un ruolo di primo piano nelle Scienze della Vita”. Lo afferma il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, in occasione della Giornata mondiale della proprietà intellettuale. “L’Europa, invece,  ha invece di fatto deciso con l’approvazione della revisione della legislazione farmaceutica Ue - sottolinea Cattani - di accorciare la durata della proprietà intellettuale. Proprio mentre altri competitor, come Usa, Cina, India, Paresi Arabi - vanno in direzione opposta”. Per Cattani “è stata una giornata nera per la salute dei pazienti, per l’accesso alle cure e per il patrimonio industriale delle Life Sciences”.

Secondo il presidente di Farmindustria “ora è il momento di alzare l’asticella, migliorando la competitività. Assicurando anzitutto una piena tutela della proprietà intellettuale che rafforzi e favorisca gli investimenti delle imprese per rispondere alla concorrenza internazionale e all’aumento dei costi delle materie prime”. L’industria farmaceutica, “grazie all’eccellenza dei suoi ricercatori e delle sue risorse umane ha registrato un aumento delle domande di brevetto del 32% negli ultimi 5 anni, più della media Ue (15%) e degli altri settori a livello nazionale (16%)”. Mentre a livello nazionale registra 50 miliardi di produzione, di cui oltre 49 di export, 3,5 miliardi di investimenti all’anno sul territorio “con un ruolo riconosciuto anche dal Governo che sta promuovendo in ogni sede il valore strategico della filiera”. “Proprio per questo - sottolinea Cattani - è necessario quindi un veloce cambiamento culturale che riporti l’innovazione e l’industria al centro. Per evitare di fare passi indietro, come il gambero”.


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