Sentenze

Il Consiglio di Stato dà ragione all'Antitrust: multa confermata per il colosso Pfizer

di Sara Todaro (da Il Sole-24 Ore)

Il Consiglio di Stato boccia il Tar Lazio e dà ragione all'Antitrust, che nel gennaio 2012 aveva sanzionato la multinazionale Pfizer con una multa di 10,6 milioni per abuso di posizione dominante in relazione al mancato ingresso sul mercato di farmaci per la cura del glaucoma scaduti da brevetto, con conseguente mancato risparmio di 14 milioni per il Ssn. In conseguenza della sentenza emessa ieri dai giudici di Palazzo Spada, Pfizer dovrà ora pagare la multa e rifondere all'Antitrust e ad Assogenerici – titolari del ricorso avverso la sentenza del Tar Lazio (n. 7667/2012) – 10mila euro ciascuna per le spese legali derivanti dal doppio grado di giudizio.

Oggetto del contendere la strategia messa in atto da Pfizer a difesa del farmaco Xalatan, leader del mercato per la cura della patologia e prodotto di punta dell'azienda, contenente il principio attivo latanoprost, la cui scadenza brevettuale era fissata a settembre 2009.
Dall'istruttoria avviata dall'Antitrust su denuncia di Ratiopharm Italia – interessata alla produzione del farmaco generico – Pfizer ha messo in atto un «grave illecito concorrenziale» rendendo più oneroso e ritardando di almeno 7 mesi l'ingresso dei genericisti sul mercato e mantenendo di fatto l'esclusiva anche a brevetto scaduto.

Di diverso avviso il Tar Lazio, che aveva ribaltato la decisione dell'Antitrust definendo l'istruttoria del Garante carente di alcuni degli elementi necessari a sostenere l'accusa di abuso di posizione dominante.
La vertenza è approdata infine al Consiglio di Stato su ricorso presentato dal Garante e da Assogenerici – l'associazione dei produttori di farmaci off patent – a sostegno del settore.

Soddisfatto il presidente Antitrust, Giovanni Pitruzzella: «La definitiva conferma del provvedimento dell'Autorità – dichiara a «Il Sole-24 Ore» – è un passo in avanti molto importante nella delicata materia dell'applicazione della disciplina antitrust a condotte poste in essere dai titolari dei diritti di brevetto, il cui esercizio abusivo trova un insormontabile ostacolo nell'azione dell'Autorità a tutela del corretto funzionamento del mercato: si tutelano in questo modo non solo le imprese concorrenti ma anche i consumatori e, nel caso specifico, i contribuenti che con le loro imposte finanziano il Ssn».

Il commento di Assogenerici
«E' un risultato importante per AssoGenerici ed il comparto industriale che rappresenta, che potremo valutare nei dettagli una volta conosciute le motivazioni della sentenza», ha detto il presidente Enrique Häusermann, «ma che deve indurre tutti a riflettere sull'utilizzo distorto del sistema di tutela brevettuale». A causa di una normativa nazionale non chiara, prosegue Häusermann, «infatti, è stato possibile attuare tattiche dilatorie che hanno ritardato l'apertura alla concorrenza, da tempo denunciate anche da un'indagine conoscitiva della Commissione Europea. Tutto questo, oltre al danno per le aziende del nostro comparto, si è tradotto in un mancato risparmio per il Servizio Sanitario – e quindi per tutti i cittadini – accertato dall'Antitrust in 14 milioni di euro. Ci auguriamo che il Governo e il Parlamento, per evitare il ripetersi di simili vicende che ostacolano il libero dispiegarsi della concorrenza e non fanno altro che distorcere il sistema brevettuale, vogliano considerare con la dovuta attenzione la necessità di allineare immediatamente la normativa italiana a quella europea. E il primo nodo da affrontare è l'eliminazione di quelle norme che, vincolando le procedure autorizzative per i farmaci equivalenti alla risoluzione di controversie su presunte violazioni della proprietà industriale e commerciale, determinano un ritardo all'in gresso nel mercato pregiudizievole per la concorrenza. Su tutte, come già più volte denunciato dalla stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si ricorda l'articolo 11, comma 1, del d.l. 158/2012 che lega l'efficacia dei provvedimenti necessari all'inserimento dei farmaci generici nella "Lista di Trasparenza" ai fini del rimborso a carico del SSN, alle date di scadenza brevettuale indicate dal Ministero dello Sviluppo Economico. Questa configura una chiara ipotesi di patent linkage su cui urge una netta presa di posizione di questo Governo».