Dal governo

ANTEPRIMA Intramoenia 2012: tutti i conti. Meno incassi per i medici, più guadagni per le aziende. E il cittadino continua a pagare. Ecco la relazione di Lorenzin

di Roberto Turno, da Il Sole-24 Ore

Quasi ventuno euro pro-capite l'anno in media di spesa per ogni italiano per un totale di 1,257 mld, fino a 17.100 euro a testa andati a ciascun medico che ha fatto la libera professione dentro le mura del Ssn (e nei propri studi). La crisi morde e gli italiani rinviano le cure, l'assistenza sotto il marchio Ssn si riduce soprattutto al Sud, ma (o proprio per questa ragione) l'attività libero professionale dei medici pubblici resta gettonatissima. Anche se in calo.

Dove più, dove meno, è chiaro: in Lombardia ogni medico ha incassato in media oltre 24mila euro (-5mila euro in dodici mesi) contro i 6.154 di un dottore in Calabria. Mentre in gli assistiti pagano di più in Toscana ed Emilia (32 e 31 euro l'anno), di meno a Bolzano e ancora in Calabria (3,41 e 5,35 euro). L'Italia delle ventuno sanità, appunto.

Non è sicuramente una fotografia ingiallita dal tempo quella che ci consegna il rapporto appena depositato in Parlamento dal ministro Beatrice Lorenzin sull'attività libero professionale dei medici pubblici. È anzi – come si legge nel rapporto anticipato su www.24oresanita.com - un check fedele della crisi che attraversa l'Italia. Uno scatto nitido degli alti e bassi del Ssn e del suo non essere un sistema uguale a sé stesso da un capo all'altro del Paese. Tanto più che il rapporto nulla dice – perché non in vigore all'epoca – della "rivoluzione intramoenia" anche per i sistemi di pagamento dei dottori d'Italia previsto dal "decreto Balduzzi" di due anni fa. E che due anni dopo, è ancora lettera morta.

La spesa totale dell'intramoenia ha fatto segnare nel 2012 1,228 mld pagati dagli italiani, 29 mln in meno del 2011 (e ancora - nel 2013). Un calo che ha inciso più sulle tasche dei medici, ma non sugli incassi del Ssn balzati a 218,2 mln (+42 mln sul 2011). Le prestazioni più gettonate sono state le viste specialistiche (il 65,5% del totale), mentre calano quelle in ospedale (dal 24 al 21%). Con la punta delle visite ginecologiche (17,8%), poi delle visite ortopediche (13% circa); in controtendenza tac ed rmn, costose e dunque tra le prime spese a pagamento ad essere evitate, quando (e se) è possibile.

La media dei medici che svolgono l'intramoenia è del 52%, ma ancora una volta con le debite differenze. Superano il 60% tra Lazio, Liguria e Piemonte, scendono al 36% in Sardegna (e al 13% nella piccola Bolzano), con tutto il Sud attestato alle soglie minime. In calo (dal 26,2 al 24,3%) l'intramoenia negli studi, che però non a caso va al top al Sud dove il Ssn è più lacunoso: Campania (66%), Calabria (49%), Basilicata (41%), Lazio e Abruzzo (40%) sono le regine dell'intramoenia negli studi privati. Mentre – segno che il Ssn è più presente – manca quasi completamente in Toscana, Emilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ed è invece del tutto assente a Trento e a Bolzano.