Dal governo

Giovedì 3 luglio conferenza straordinaria delle Regioni sul Patto per la salute. Zaia (Veneto): «Se non cambia non firmo»

Il presidente dei governatori Vasco Errani ha convocato una riunione, in seduta straordinaria, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per giovedì 3 luglio 2014 alle ore 10.00 (in Via Parigi, 11 a Roma).

I lavori si svolgeranno in seduta riservata con un punto allordine del giorno:

1) Valutazione della proposta di Nuovo Patto per la Salute 2014-2016.

Si chiude così il cerchio della messa a punto del documento che fino all'inizio di questa settimana è proseguita con modifiche e aggiustamenti rispetto al testo predisposto già da metà giugno.

La riunione comunque non si presenta in discesa. «Se non ci saranno cambiamenti nel 'Patto per la salutè il Veneto voterà contro», ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia, «Abbiamo - ha aggiunto - forti preoccupazioni e, se le carte resteranno quelle attuali, per la prima volta voteremo contro».

«La partita - ha sottolineato Zaia - va discussa perché significa dare risposte al mondo della sanità della nostra regione e a 4 milioni e 800 mila veneti, nel cui interesse siamo pronti a dare battaglia, volendo che la loro virtuosità e i loro sacrifici siano premiati. In un momento in cui al Senato è in discussione la riforma importante per introdurre i costi standard, per i quali da sempre ci battiamo, in Costituzione, la proposta che manda avanti il ministero ci sembra un controsenso, anche pensando ai dati dell'Agenzia delle entrate che parlano di un 60-80% di evasione in più nelle regioni meridionali».
«Abbiamo la buona volontà di votare a favore, ma solo una cosa degna di questo nome», ha precisato Zaia. «E, ripeto, se le cose resteranno così voteremo contro, con l'asse veneto-lombardo che risulterà fondamentale in questa partita: il Patto sarà così censurato e si ripristineranno i criteri di prima».

«Giovedì dobbiamo chiudere, il lavoro é stato fatto, l'accordo sul patto per la salute é molto avanzato», commenta il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che guida una delle otto Regioni delegate a confronto con il ministero della Salute, interpellato alla Camera.

«L'obiettivo é stringere i tempi, perché prima lo chiudiamo e prima chiudiamo anche il riparto 2014». Il patto, sottolinea Caldoro, é stato costruito per «l'esigenza di riorganizzare una sanità moderna. Con il ministro c'é stata una grande collaborazione, questo é un buon accordo, avanzato. Mi auguro che non si facciamo passi indietro, c'é sempre un rischio conservatore da parte di alcune regioni e del governo. Le resistenze al cambiamento sono tante».

I fabbisogni e i costi standard «sono una strada definitiva e convincente, non si può tornare indietro. Io - prosegue Caldoro - li interpreto in una logica dinamica, non acquisendo una posizione di rendita». Altro punto importante del patto é la «unitarietà del sistema: alcuni fabbisogni si devono determinare su base nazionale per tutto il territorio».