Dal governo

Incarico di governo a Renzi. La Salute torna ministero di serie B inglobato nel Welfare?

di Manuela Perrone

È durato più di un'ora l'incontro al Quirinale tra il presidente Napolitano e Matteo Renzi, che ha ricevuto formalmente l'incarico di formare il nuovo Governo. Per la Salute è rebus sopravvivenza: resterà ministero a sé o finirà di nuovo "mangiato" dal Welfare?

I giochi sono tutti aperti. «L'impegno è per l'allungamento di prospettiva di questa legislatura, che si colloca nell'orizzonte naturale», ha detto Renzi, confermando la volontà di arrivare fino al 2018. «Pertanto prima di qualsiasi discussione è fondamentale che le forze politiche di maggioranza e tutto l'arco costituzionale siano ben consapevoli dei prossimi passaggi». Un commento che suona come un nuovo avvertimento («Non accetto birglie», aveva detto Renzi alludendo alle proteste di Angelino Alfano) a chi ha già cominciato a rendere difficile la vita del nuovo premier, costretto ad allungare i tempi per la formazione dell'Esecutivo.

Per la Salute la riconferma di Beatrice Lorenzin è appesa a due incognite: la prima è proprio l'esito del confronto Renzi-Alfano (il faccia a faccia doveva esserci ieri ma è saltato); la seconda è la via che il ministero imboccherà. Perché non è affatto escluso che torni a essere inglobato (e risucchiato) dal grande ministero del Welfare. Curioso, se fosse, che l'"omicidio" arrivi dal Pd.

Stamane Lorenzin, ospite di Omnibus di La7, ha rimarcato le urgenze della sanità con una frase che il suo staff ha rilanciato su twitter: «Ho fatto il ministro con spirito di servizio, chiunque mi sostituisca porti avanti il programma: Patto per la salute e costi standard». A chi le ha chiesto se fosse un addio (oggi, nella ridda di nomi, è spuntato persino quello di Gino Strada, il fondatore di Emergency) ha spiegato che no, è soltanto un modo per rimarcare di non essere assolutamente attaccata alla poltrona e di avere a cuore le sorti del Ssn. Certo è che se si decidesse davvero di cancellare il ministero della Salute sul Patto bisognerebbe ripartire da zero. Tabula rasa, per giunta con un dicastero depotenziato.