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Vaccini: un investimento per la salute della popolazione e la sostenibilità del Ssn

di Nicoletta Luppi (Gruppo Vaccini di Farmindustria)

L'investimento di 1 euro nell'immunizzazione dell'età adulta genera 4 euro di entrate aggiuntive per lo Stato. Inoltre, è stato calcolato che in Italia, vaccinando tutti i cittadini tra i 50 e i 64 anni contro l'influenza, con un investimento massimo di 76 milioni di euro, ci sarebbe un risparmio per il Ssn pari a 746 milioni di euro, con un rapporto costo/beneficio di 1 a 10, senza contare che 1 euro speso per la vaccinazione può equivalere a 24 euro per curare chi si ammala.

La vaccinazione è dunque un "investimento" e non un costo, a tutto vantaggio della salute, della crescita e dell'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale. Prevenire significa generare ricchezza in quanto i vaccini costituiscono strumenti chiave per quello che viene definito "smart spending", ovvero investire in modo intelligente.

I vaccini sono il frutto di ricerca e dell'impegno delle aziende che investono in innovazione. Consentono di far risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale, liberando risorse da reinvestire in cure, ricerca e innovazione medica. Generando una protezione per la salute per tutto l'arco della vita, riducono i costi indiretti derivanti dalla perdita di produttività e dalle assenze dal lavoro e favoriscono un invecchiamento in buona salute.

I vaccini in termini di riduzione della mortalità umana possono essere considerati il più efficace intervento in campo medico mai scoperti dall'uomo, secondi solo alla potabilizzazione delle acque. Si tratta di prodotti assolutamente efficaci e sicuri a protezione della salute del singolo e della comunità. Le vaccinazioni hanno fornito un contributo fondamentale alla riduzione dell'incidenza di numerose malattie e della mortalità ad esse associata e grazie ai vaccini è possibile prevenire più di 2 milioni e mezzo di morti ogni anno nel mondo.

I vaccini non "curano" ma "debellano" le malattie ma senza adeguati programmi di immunizzazione e interventi strutturati di sanità pubblica non è possibile raggiungere questo risultato. Ciò che voglio sottolineare è che stiamo correndo il rischio di perdere alcune sfide fondamentali e, come bersaglio di frequenti attacchi mediatici, di prestare il fianco al peggior alleato dei vaccini: la cattiva informazione.

Cosa chiediamo come aziende oggi? Che venga riconosciuto il valore globale dei vaccini e della vaccinazione e l'impegno per la produzione e per l'innovazione; che vengano predisposti i piani delle attività per spendere meglio (smart spending), dedicando alla prevenzione primaria le risorse già allocate dal Fondo Sanitario nazionale per il Lea prevenzione che purtroppo oggi vengono distolte.