Aziende e regioni

Procreazione assistita, la Toscana disciplina l'eterologa

La Regione Toscana ha appena approvato una delibera che consente ai centri pubblici, privati e convenzionati di fecondazione assistita di offrire la procedura eterologa, cioè con donazione di gameti.
Le norme contenute nella delibera intervengono esplicitamente al fine di garantire che le donazioni avvengano attraverso protocolli medico-sanitari rigorosi e si assicuri piena ed effettiva gratuità delle donazioni e scongiurare così rischi di commercializzazione. Le direttive prevedono l'adozione di tutte le iniziative necessarie per rispettare tracciabilità, anonimato e privacy. I centri che vorranno effettuare la particolare procedura sono chiamati ad un atto di responsabilità e dovranno, in questa fase di avvio, autocertificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa regionale e delle disposizioni contenute nella delibera approvata dalla Giunta

Il testo, come spiega Gianni Baldini, avvocato, docente di Biodiritto a Firenze ed esperto incaricato dalla Regione di seguire la materia, «va nella direzione di colmare un vuoto tecnico e di garanzie per i cittadini che verosimilmente non sarà definito per molto tempo». Il testo conferma, secondo l'avvocato, «come non fosse necessaria alcuna via parlamentare di recepimento né di modifica delle regole» riguardo ad alcuni punti centrali, quali l'anonimato e la gratuità delle donazioni.

Per l'assessore al Diritto alla salute Luigi Marroni la delibera rappresenta un «ponte sicuro, tra oggi ed il momento in cui il governo disciplinerà puntualmente tutta la materia. L'assessore regionale al diritto alla salute commenta così l'approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera che regolamenta in Toscana la fecondazione eterologa, resa possibile in Italia da una recente pronuncia della Corte costituzionale.
«La delibera – ha dichiarato l'assessore Marroni – riempie lo spazio di incertezze che si è aperto dopo la sentenza della Corte. La Toscana ha perciò deciso di intervenire, dettando direttive certe destinate ai centri privati, privati accreditati e pubblici operanti in regione, in attesa delle determinazioni del governo ed evitare un far west in una materia così delicata. Vorrei a tal proposito fare un grosso apprezzamento per come il governo sta affrontando la materia e ribadire che le norme contenute nella delibera avranno valore fino a che il governo non emanerà la propria direttiva. Un'omogeneità a livello nazionale è assolutamente auspicabile. Non si tratta assolutamente – ha concluso - di una fuga in avanti ma di un ponderato atto di responsabilità preso per dare un quadro certo, almeno in Toscana, in attesa di provvedimenti del governo o del Parlamento».

«E' sicuramente una buona notizia che la Regione Toscana abbia deliberato di avviare la fecondazione eterologa nella propria Regione. Diventerà un punto di riferimento per tutte le coppie, che a costi ridotti potranno accedere alla donazione dei gameti per ovviare alla loro sterilità". Lo afferma Maria Paola Costantini, referente delle politiche sulla procreazione dell'associazione e legale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, per cui ha sostenuto in giudizio le coppie ricorrenti anche in Europa. «Ci auguriamo - ha continuato Costantini - che il ministero disponga con proprio decreto le Linee guida già previste dalla legge perché ci sia omogeneità in tutto il territorio nazionale. Non vorremmo che le coppie di altre regioni fossero discriminate, e per fare questo ci aspettiamo che il ministro» Beatrice Lorenzin «integri anche la procreazione medicalmente assistita tra i Lea. A questo proposito, è inutile e controproducente ogni passaggio parlamentare che frapponga ulteriori ostacoli, considerato che come ha dimostrato la Toscana esistono tutte le norme di protezione delle coppie, dei nati e dei donatori».