Aziende e Regioni

Ospedali aperti di notte in Veneto: Giorgio Napolitano si complimenta con il governatore Luca Zaia

Sono arrivati i complimenti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al presidente del Veneto, Luca Zaia, per la decisione di tenere gli ospedali aperti fino a mezzanotte in alcuni giorni della settimana per gli esami diagnostiche. «Ha voluto parlarmi del fatto che ha saputo di questa
bellissima iniziativa, si è complimentato e abbiamo scambiato due
parole sulla sanità», ha detto Zaia presente al suo fianco in Sala
Grande del Palazzo del Cinema per la proiezionedel film di Scola su
Fellini fuori concorso alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia.

L'iniziativa veneta - a cui è dedicato un ampio servizio e un'intervista al governatore Zaia sul prossimo numero de Il Sole-24 Ore Sanità - è partita il 1° settembre. In tutti i 75 ospedali della Regione si possono effettuare Tac e risonanze magnetiche il lunedì e il mercoledì sera dalle 18 alle 24, il sabato fino alle 20 e la domenica. Ma in alcune aziende, Verona e Ao di Padova in testa, le prestazioni offerte sono molte di più (Ecg, ecodoppler, ecografie) e le porte restano aperte anche per visite specialistiche di ogni tipo. Il lunedì la Ulss 2 di Feltre offre visite oculistiche, ostetriche e ginecologiche fino alle 21. Alla Ulss 3 di Bassano Del Grappa il sabato le pazienti possono fare una mammografia fino alle 18. L'Istituto oncologico veneto apre le porte della radioterapia dal lunedì al venerdì fino alle 22.

Un "gol" centrato dalla Giunta Zaia per abbattere le liste d'attesa, preparato con la delibera n. 320 del 12 marzo scorso e coronato con gli accordi siglati prima con i sindacati dei medici (il 23 luglio) e poi con quelli del personale del comparto, il 3 settembre.

I compensi riconosciuti per l'adesione volontaria alla sperimentazione, messi nero su bianco nelle intese con i sindacati, ammontano a 40 euro lordi l'ora per infermieri e tecnici. Per i medici la questione è più complessa: dei 30 milioni di euro a disposizione per la fase sperimentale, che durerà fino a dicembre, 5 milioni arrivano dal fondo intramoenia. Gli altri 25 attingono direttamente dal bilancio regionale. I compensi riconosciuti ai dirigenti che accettano di lavorare di sera arriveranno prima dalle risorse per l'intramoenia e, in questo caso, saranno pari a 100 euro lordi l'ora. Esauriti i 5 milioni, invece, l'incentivo si ridurrà a 60 euro l'ora. E tale rimarrà quando il sistema andrà a regime, come è nelle ferme intenzioni della Regione.

«La risposta dei cittadini è stata entusiasta», ha detto Domenico Mantoan, segretario generale per la Sanità veneta. «Tutte le liste in tutte le Ulss sono già bloccate per settembre. Il gradimento è straordinario. Questa iniziativa innesca un cambio di mentalità e una rimodulazione del sistema che rappresenta un grande investimento sul servizio pubblico».

«Andare in ospedale nelle ore notturne per effettuare una Tac, una risonanza, una mammografia - ha detto Luca Zaia nell'intervista a Il Sole-24 Ore Sanità - significa anche non dover prendere un permesso o un giorno di ferie da lavoro per accompagnare un genitore o un bimbo, significa trovare le strade vuote e il parcheggio in ospedale. La vera strategia per abbattere le liste d'attesa non è comprare più macchine, ma usare meglio quelle che ci sono: in Italia quello che manca non sono i soldi, ma le idee. E per un'idea così facciamo anche lo sciopero della fame».