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Autismo, la Lombardia si impegna a chiederne il «riconoscimento» all'Inps

Una risoluzione votata all'unanimità dal Consiglio regionale lombardo impegna la Giunta ad attivarsi presso il ministero della Salute affinché inserisca i disturbi autistici tra le patologie riconosciute dall'Inps per i benefici connessi, come l'accompagnamento; chiede, inoltre, che si prosegua per stabilizzarle ed estenderle le sperimentazioni condotte negli scorsi anni, e che tramite le Asl attivi corsi per i pediatri volti a facilitare la diagnosi precoce. Soddisfatto il consigliere regionale Gian Antonio Girelli (Pd) che da anni segue il problema. «Questa risoluzione - dichiara Girelli - é una prima presa d'atto dell'importanza del tema dell'autismo e segue un percorso iniziato già nella scorsa legislatura. Purtroppo esiste una carenza nella legislazione nazionale ma anche in quella regionale, e dunque la risoluzione va letta come un impegno molto forte del Consiglio verso l'approvazione di una legge quadro che metta a sistema interventi che vanno dalle politiche sociali a quelle sanitarie, dalla scuola allo sport, all'inserimento al lavoro».
Secondo l'esponente del Pd lombardo, infatti, «la legge serve anche a passare dalle sperimentazioni, che sono state importanti, a misure continuative, estese su tutto il territorio regionale. Una diagnosi precoce e l'accompagnamento nel percorso scolastico e post scolastico possono cambiare sensibilmente la qualità della vita di queste persone e delle loro famiglie, che oggi sono sole di fronte a disagi immensi. È un fatto di civiltà, ancor prima che di politica», conclude il consigliere.

«L'autismo in Lombardia - ha spiegato Silvana Santisi Saita (Lega), che ha illustrato la risoluzione - interessa circa 150 mila persone. Una patologia purtroppo in aumento e che necessita di una forte attenzione da parte della Regione e dello Stato per consentire a queste persone di vivere nella maniera migliore possibile». Secondo la Saita servono una buona rete sanitaria e strutture capillari su tutto il territorio regionale: «Il modello di assistenza sperimentato solo in 3 province (Cremona, Milano e Monza) va allargato all'intera Lombardia, in modo da garantire lo stesso livello di servizi a tutti i pazienti». Ma in primo luogo, ha precisato la consigliera, «dobbiamo dare soluzione all'annoso problema con l'Inps: il ministero della Salute deve includere quanto prima i codici identificativi nella classificazione utilizzata dall'Istituto di previdenza affinché venga riconosciuta l'invalidità e quindi l'accompagnamento. Si tratta di un obiettivo estremamente importante - ha concluso la Saita - il cui aggiungimento permetterebbe agli affetti da autismo di non recarsi annualmente a rinnovare lo stato di invalidità se dichiarati tali al 100%».