Aziende e Regioni

Fascicolo sanitario elettronico: l'e-health è attiva in mezza Italia

Un gruppo di Regioni del Centro Nord (Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino, Toscana, Friuli, Alto Adige, Veneto) erano nl 2012 in una fase di realizzazione più o meno avanzata del Fascicolo sanitario elettronico e che c'era un interesse programmatico in Sardegna, Abruzzo e Molise.

Secondo un rapporto realizzato nel 2012 dal Cisis (l'organismo che coordina le politiche informatiche delle Regioni italiane), la diffusione del Fse nelle Regioni - in particolare delle infrastrutture di rete necessarie alla sua attivazione - è ormai una realtà che comprendeva gran parte del Nord e del Centro.

Le realtà più avanzate sono risultate essere Lombardia, Trentino ed Emilia-Romagna, ma anche Sardegna, mentre in altre sette Regioni (Piemonte, Liguria, Marche, Veneto, Abruzzo, Campania e Basilicata) erano in atto sperimentazioni o programmi già operativi.

Stato di attuazione e prospettive del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) sono al centro della tre giorni di lavori che si apre oggi, organizzata a Napoli da Assinter, l'Associazione delle Società per l'innovazione tecnologica nelle Regioni, nata nel 2008 e coordinata da Mauro Moruzzi, direttore generale di Cup 2000 Spa, che riunisce le aziende a capitale pubblico che operano nel settore dell'informatica per la pubblica amministrazione secondo il modello "in house providing".

Sotto la lente dei massimi esperti di e-Health e dei rappresentanti istituzionali, i dati della prima ricerca promossa dall'Osservatorio nazionale sul Fse, costituito nel 2012 da Assinter Italia, Fiaso, Federsanità, dall'Università di Urbino, con l'adesione dell'Agenas.

Lo studio - svolto attraverso l'Università di Urbino (diretto da Lella Mazzoli, ricercatore senior Fabio Giglietto) - mette a confronto due tipologie di dati: le informazioni precedenti al 2013 e quelle risultanti dalla stessa ricerca, che ha visto come protagonisti le Asl e le Società Ict in House delle Regioni.

I dati della ricerca dell'Osservatorio nazionale del Fascicolo 2013 hanno riesaminato l'intero quadro nazionale partendo da due target di fondamentale importanza: le Società Ict in house delle Regioni, cioè le quindici società informatiche partecipate dalle Regioni e dalle aziende sanitarie che hanno come mission principale lo sviluppo dell'e-Health in ambito sanitario; le Asl.

Alla prima rilevazione hanno risposto 11 su 15 Società in house; alla seconda 238 Asl e Irccs su 300 totali.

Dalle Società in house viene la conferma che nel 2013 un gruppo considerevole di Regioni - spiega Mauro Moruzzi a Il Sole-24 Ore Sanità che pubblica il suo intervento sul prossimo numero del settimanale - sta realizzando o ha programmi operativi di realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse): Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige, Trentino (anche se il Trentino non si avvale della sua Società in house), Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Umbria, Puglia e anche Sardegna e Sicilia.
Ma alcune Regioni - che nelle precedenti ricerche avevano fatto registrare stati di realizzazione o manifestato un interesse al Fse - come Toscana, Abruzzo, Molise e Marche, non hanno sul territorio loro Società in house.
In particolare è rilevata la percentuale di coinvolgimento degli utilizzatori del Fse, soprattutto Mmg e Pls, medici specialisti (ambulatoriali e ospedalieri) e i cittadini. Rispetto a questi dati risulta che alcune Regioni già precedentemente individuate come leader nella realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico, come Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, hanno un altissimo grado di coinvolgimento dei medici di famiglia. In altre parole, qui la realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico avviene innanzitutto, e come prima tappa, attraverso la messa in rete su tutto il territorio regionale di un numero rilevantissimo, a volte quasi totalitario come in Emilia Romagna e in Lombardia, dei medici di famiglia, individuati dalle Regioni e dalle Società in house come soggetti di primaria importanza per il Fse.

Più difficile e variegato è il coinvolgimento dei medici specialisti: risulta evidente dall'indagine che solo la Lombardia ha realizzato un'infrastruttura tecnologica completa in grado di coinvolgere grandissima parte degli ospedalieri; che anche il Veneto presenta un dato, sotto questo aspetto, di estremo interesse. È anche interessante il dato del Veneto dove l'infrastruttura tecnologica, pur non generando ancora un Fse come in Lombardia ed Emilia Romagna, presenta però un livello alto di coinvolgimento dei medici degli ospedali.
Il terzo soggetto esaminato tra gli utilizzatori, oltre ai cittadini, sono le cliniche private accreditate: anche in questo caso Veneto e Lombardia presentano un livello alto di coinvolgimento superiore anche all'Emilia Romagna.

La diffusione dell'integrazione tra sistemi informativi aziendali e rete regionale è presente in Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Molise.

Per la diffusione regionale del Fse le Asl si esprimono in forma positiva in Emilia Romagna, in modo meno significativo in Lombardia, Toscana e Liguria.

Si arriva infine all'accesso ai cittadini. Quello on line ai referti delle Asl è diffuso in Veneto, presente in Lombardia, Toscana, Liguria, Basilicata e Puglia. La diffusione dell'accesso ai documenti tramite Fse ha invece un quadro parzialmente diverso: l'Emilia Romagna è prima seguita da Lombardia, Toscana e Liguria.

L'indagine inoltre affronta il problema della diffusione dei servizi on line al cittadino: hanno una qualche consistenza nella prenotazione delle prestazioni sul web, nel pagamento dei ticket; minore nella scelta e revoca del Mmg; assolutamente minoritaria e sporadica nella possibilità di scaricare la cartella clinica ospedaliera.

La conclusione del Rapporto dell'Osservatorio nazionale Fse - conclude Moruzzi - è su tre punti: il Fse è ormai una realtà diffusa nel Centro-Nord e coinvolge già oltre 10 milioni di cittadini; si sta rapidamente evolvendo come progetto nazionale; le Regioni dotate di Società in house e che le hanno attivate nei programmi e-Health in collaborazione con l'industria Ict, hanno ottenuto i miglior risultati e possono migliorarli con il riuso delle soluzioni tecnologiche adottate; occorre un efficace sistema di monitoraggio permanente della diffusione del Fse che sappia coinvolgere tutti i soggetti protagonisti attraverso un "Osservatorio Federato" a garanzia dell'attuazione della legge e ancor prima dei cittadini.