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Un kit per il parto (39 euro), 3 copertine per un neonato (20 euro), diverse scatole di pillole anticoncezionali (24€) e di profilattici (12€) , latte terapeutico (8 euro). Sono alcuni tra i 26 regali che Save the Children propone in occasione di San Valentino, con la Lista dei Desideri: un clic su www.savethechildren.it/desideri che contribuisce, tra l'altro, a tutelare la maternità, la vita e la salute di un neonato e di una mamma, il benessere di una coppia e di una famiglia.
I regali della Lista dei Desideri infatti, benché virtuali, sono esemplificativi dei reali interventi che Save the Children porta avanti a favore di centinaia di migliaia di bambini in oltre 120 paesi del mondo: interventi nell'ambito della salute materno-infantile, attraverso la formazione di operatori sanitari, il supporto sanitario e nutrizionale alle madri prima durante e dopo il parto, il counseling alle coppie e agli adolescenti sulla salute riproduttiva e sui principali metodi di contraccezione e pianificazione familiare; progetti per l'accesso all'istruzione dei bambini, con particolare attenzione alle bambine; programmi a sostegno del reddito familiare; interventi di aiuto in situazioni d'emergenza.
La persona a cui è indirizzato il regalo potrà ricevere una simpatica cartolina cartacea o elettronica con un messaggio personalizzato, o un video-messaggio di auguri che il mittente registrerà dal proprio computer.
"Quest'anno, significativamente per San Valentino, alla già ampia lista di regali ne abbiamo aggiunti due nuovi: le pillole anticoncezionali e i profilattici", spiega Annalaura Anselmi, Responsabile della Lista dei Desideri di Save the Children. "Si tratta di due regali che richiamano gli interventi di pianificazione familiare che Save the Children porta avanti nel più ampio quadro dei progetti a tutela della salute di bambini e mamme in paesi nei quali il concepimento e la successiva nascita di un bambino troppo spesso si trasformano in eventi pericolosi o addirittura mortali per il bimbo e la mamma stessi, soprattutto laddove quest'ultima sia, come spesso accade, giovanissima".
Ogni anno più di 500.000 bambini e 70.000 donne muoiono per cause legate al parto. Nei paesi in via di sviluppo il parto è la principale causa di morte per le adolescenti tra i 15 e i 19 anni: ogni anno, infatti, perdono la vita 50.000 teenagers.
"Il corpo di una ragazza minorenne è molto spesso non completamente formato per sopportare una gravidanza, con la conseguente crescita esponenziale del rischio di morte sia per la mamma che per il nascituro. Un rischio che si stima aumenti del 60% per i bambini nati da ragazze adolescenti, rispetto a bambini nati da mamme con più di 19 anni. Una mamma molto giovane poi è molto più esposta al rischio di emorragie al momento del parto che, in assenza di personale specializzato, possono portarla alla morte. Una giovane madre inoltre ha più probabilità di avere un parto prematuro e quindi un bimbo sottopeso, rispetto a una puerpera più grande, e purtroppo sono più di 1 milione ogni anno i nati prematuri che muoiono pochi giorni dopo la nascita".
In questo quadro, la possibilità di programmare la maternità e magari posticiparla, può davvero tradursi in meno morti materne e infantili e quindi in famiglie più serene, in cui i genitori possano dedicare più tempo, cure, attenzioni ed energie ai propri figli.
Si stimano in 1.8 milioni le morti infantili (entro il quinto anno di vita) che potrebbero essere evitate se le mamme lasciassero passare 36 mesi prima di un nuovo concepimento. Si stima inoltre che ad ogni dollaro speso in pianificazione familiare ne corrispondono 4 spesi per curare complicazioni dovute a gravidanze indesiderate.
"Dobbiamo rimuovere la falsa idea secondo la quale portare avanti programmi di pianificazione familiare significa contrastare la maternità. Al contrario informare le donne, gli adolescenti o le giovani coppie sulla salute riproduttiva e le misure contraccettive consente loro di trasformare la maternità e paternità in un'esperienza più consapevole, responsabile e quindi più libera e felice", sottolinea Annalaura Anselmi. "Save the Children Italia realizza programmi di salute materno-infantile al cui interno vengono condotti interventi di pianificazione familiare in Mozambico ed Etiopia. I programmi sono portati avanti in collaborazione con le comunità locali e nell'ambito dei sistemi sanitari nazionali".