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Puntare i fari sull'incidenza dei tumori infantili nei siti inquinati italiani per avere un monitoraggio il più possibile completo e fare chiarezza sul rapporto tra cancro e fattori ambientali. E' l'appello lanciato dall'Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop). "Una fotografia esatta dell'incidenza dei tumori infantili in Italia – spiega Fulvio Porta, presidente dell'Aieop - sarà possibile solo con l'istituzione di un Registro oncologico pediatrico nazionale. I numeri delle neoplasie in questa fascia d'età nella città di Taranto non sono completi".
"Vi sono dati, in attesa di conferma, peraltro riconosciuti dal mondo scientifico - osserva Porta - che evidenziano una elevata incidenza di casi di leucemie e altri tumori caratteristici dell'età pediatrica, soprattutto nel primo anno di vita. E' comprensibile la preoccupazione dei cittadini dopo la presentazione del progetto 'Sentieri' sui siti inquinati, che necessita però di un'ulteriore validazione scientifica".
Secondo Porta, è indispensabile condurre indagini con modalità appropriate sull'incidenza dei tumori in età pediatrica e adolescenziale, soprattutto nei 44 siti già oggetto del progetto 'Sentieri', tra cui Taranto. "E' necessario - spiega in una nota - stanziare risorse e creare una rete che riunisca tutte le Istituzioni che hanno competenza su questa problematica: Istituto superiore di sanità, Airtum (Associazione italiana registri tumori) e Aie (Associazione italiana epidemiologi), in collaborazione con Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori di oncologia pediatrica) e Isde (Società italiana dei medici per l'ambiente)".
In Italia circa 1.500 bambini ogni anno sono colpiti da una neoplasia, ricorda l'Aieop. "Per le aree attualmente monitorate, che corrispondono a circa il 47% della popolazione infantile italiana - continua Porta - Aieop e Airtum stanno completando un rapporto che sarà reso pubblico entro la fine dell'anno". "L'incidenza dei tumori infantili negli anni '80 e '90 è significativamente aumentata, con un incremento medio annuo del 2%.
Secondo il nuovo rapporto in pubblicazione, a partire dal 1997 l'incremento annuo osservato nei 10 anni precedenti si è stabilizzato, pur rimanendo elevata l'incidenza (circa 170 nuovi casi l'anno per milione di bambini, a fronte dei 140 nei principali Paesi europei). In base ai dati dei Registri Tumori, l'Italia si colloca fra le popolazioni con un aumento dei tassi di incidenza più elevato per le neoplasie in generale e, in particolare, per linfoma di Hodgkin, neuroblastoma e tumori renali. Ricordiamo però che oggi fortunatamente il 70% dei piccoli guarisce".
"A breve - sottolinea Roberto Rondelli, coordinatore del Gruppo di lavoro epidemiologia e biostatistica dell'Aieop - verranno inoltre presentati i risultati dello studio Setil sull'eziologia delle leucemie e altri tumori infantili, condotto dal 1998 e coordinato da Corrado Magnani, che ha esaminato l'eventuale relazione tra elevata incidenza dei tumori infantili e fattori ambientali (onde elettromagnetiche, abitudini domestiche, pesticidi)".
"E' importante - conclude Giuseppe Masera, tra i fondatori dell'associazione dei pediatri oncologi - rispondere subito alla forte preoccupazione, soprattutto dei genitori, per la elevata incidenza dei tumori pediatrici, in particolare nel primo anno di vita. E' urgente attivare la rete indicata dal presidente Fulvio Porta".