Medicina e ricerca

Trapianti, la ricetta Sito: «Reinvestire i risparmi ottenuti dai trapianti per salvare altre vite umane»

Reinvestire i risparmi ottenuti privilegiando la scelta del trapianto piuttosto che quella di un'assistenza a vita, per salvare altre vite umane. E' questa la via indicata dal 38mo Congresso nazionale inaugurato a Siena dalla Sito, la Società italiana trapianti d'organo, con il titolo "Trapianti e donazione d'organi: scienza e consapevolezza al servizio della salute".

«I trapianti hanno un importante risvolto sociale in termini di sopravvivenza e qualità della vita del trapiantato rispetto a chi non lo è e deve sottoporsi a continue gravose terapie. Anche i costi sociali a carico del Ssn sono a vantaggio del trapianto. Un paziente trapiantato costa, infatti, circa 250 mila euro per un arco di tempo stimato di vent'anni contro i 700 mila di un malato in dialisi», spiega Franco Citterio, presidente della Sito. Per Citterio, dunque, i risparmi possibili con l'incremento dei trapianti potrebbero «essere investiti per salvare altre vite umane. Ecco perché è importante impegnarsi anche per far crescere la cultura della donazione degli organi. È necessario un maggiore coinvolgimento da parte del Ssn di medici, infermieri, pazienti e familiari nella diffusione di una cultura della donazione in ogni ambiente, dalla scuola al lavoro. In particolare una corretta informazione da parte dei media è fondamentale per la crescita del numero dei trapianti».

Il congresso è stato inaugurato da un intervento di Reginald Green - che nel 1994 vide uccidere il figlio Nicholas di soli 8 anni sulla Salerno-Reggio Calabria e decise di donare gli organi del bambino ad altri 7 in attesa di trapianto. «All'epoca - ha dichiara Green - l'Italia aveva il tasso di donazione degli organi tra i più bassi rispetto alle principali nazioni in Europa occidentale. Subito dopo la morte di Nicholas le donazioni si impennarono e, nei successivi dieci anni, sono cresciute anno dopo anno fino a triplicare. Non conosco nessun'altra nazione che abbia raggiunto un tale tasso di crescita. Così migliaia di persone, molte delle quali giovani, che sarebbero morte, sono invece, oggi vive».