Medicina e ricerca

Avastin-Lucentis, per il Cochrane pari sono

Non c'è nessuna differenza negli effetti collaterali tra Avastin e Lucentis, i due farmaci per la degenerazione maculare al centro di una sentenza dell'Antitrust di pochi mesi fa. Lo afferma una revisione di nove studi sul tema, di cui tre ancora non pubblicati, dell'organismo indipendente Cochrane Collaboration, pubblicati sulla rivista dell'associazione.
Nel dettaglio il rischio di morte è risultato del 3,4% con Lucentis e del 3,7% con Avastin, mentre quello di effetti collaterali gravi è stato rispettivamente del 22,2% e del 24%, con differenze marcate trovate soltanto per quelli gastrointestinali. Avastin (che contiene il principio attivo bevacizumab) è stato usato diffusamente off label per la patologia degli occhi fino all'arrivo di Lucentis (ranibizumab), che invece ha ottenuto l'autorizzazione per la degenerazione anche grazie a studi che affermavano che l'efficacia era la stessa ma con meno effetti collaterali. Secondo i ricercatori invece «Se c'è una differenza è probabilmente piccola. Le indicazioni per l'uso del ranibizumab come terapia di routine per ragioni di sicurezza non sono sostenute dai dati scientifici».

Incertezze in cerca di risposte. I ricercatori, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni esperti, hanno rilevato che l'uso del prodotto più economico, bevacizumab, non sembra aumentare le morti o i gravi effetti collaterali rispetto a ranibizumab. La degenerazione maculare neovascolare è una malattia progressiva e ronica degli occhi, e una delle principali cause di cecità nelle persone anziane. Circa un malato su 10 colpito da questo disturbo perde la vista. Bevacizumab è un farmaco sviluppato in principio per trattare il cancro, mentre ranibizumab ha un'indicazione specifica per il trattamento della degenerazione maculare legata all'età. Gli autori del nuovo lavoro concludono che la scelta di favorire il molto più costoso ranibizumab invece di bevacizumab per la cura della degenerazione maculare, basandosi su motivi di sicurezza, non è supportata da evidenze che derivino da trial randomizzati controllati. È comunque prevista ora una più estesa analisi Cochrane che valuterà ulteriori fonti di prova e contribuirà a ridurre le incertezze che rimangono sui benefici e la sicurezza di questi farmaci.

Novartis difende il suo farmaco. Intanto Novartis, l'azienda produttrice del farmaco Lucentis al centro dello scandalo dei mesi scorsi insieme alla concorrente Roche, presenta proprio oggi a Londra nell'ambito del congresso Euretina una serie di studi sulla molecola da cui emerge che si tratta di un farmaco anticecità, in grado di curare cinque malattie dell'occhio.

La soddisfazione di Lusenti. La regione Emilia Romagna che ha dato battaglia in tribunale ai due colossi del farmaco ha espresso soddisfazione tramite l'assessore Carlo Lusenti alla notizia dei dati dello studio Cochrane: «I risultati, pubblicati da cochrane, fanno parte di una revisione sistematica della letteratura scientifica sugli effetti collaterali dei due farmaci che la regione Emilia Romagna ha commissionato a questo organismo non-profit indipendente per avere un parere scientificamente autorevole a supporto delle proprie decisioni. La cui correttezza è stata confermata ulteriormente proprio dai risultati dello studio».