Lavoro e professione

Concorso annullato/ Errori, disorganizzazione e «trucchi facilitati»: ai giovani medici non resta che una pioggia di ricorsi

di Gruppo di concorrenti misto Umbria e Lazio

Il concorso per le specializzazioni mediche, con nuova impalcatura nazionale, si è appena concluso. Anzi no. Si sarebbe concluso se il Miur non avesse appena comunicato che, per «un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione» commesso dal Cineca, sarà necessario sostenere nuovamente le prove relative all'area medica e all'area dei servizi, in quanto sono state scambiate. Non è che la goccia che fa traboccare il vaso del malcontento, e insieme tramontare l'ultimo bagliore di meritocrazia in questo concorso. Ma andiamo in ordine, tassello per tassello di questo puzzle di poco successo.

L'ex ministro dell'Istruzione Carrozza diede la "chiusa finale" (del suo mandato) con l'approvazione, praticamente da ministro disarcionato, del concorso nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione di Medicina", il 22 febbraio 2014, comunicandolo in anteprima su twitter (http://tinyurl.com/peerl3z). Il ministro Giannini, suo successore, seguì lodevolmente l'impalcatura del concorso nazionale, ma nel frattempo i mesi passavano senza informazioni, e i giovani medici erano costretti a scendere in piazza, uniti nel #giovanimediciday promosso dalle associazioni di rappresentanza, per ottenere un congruo numero di contratti, salendo dai 3.000 ai (pur sempre insufficienti) 5.000.

Da marzo a giugno un silenzio inquietante, ma infine il Dm 30 giugno 2014 n.105 istituisce il concorso nazionale. In tale decreto è inoltre indicato al comma 4 art. 2 che «almeno venti giorni prima della prova di esame, con provvedimento del competente Direttore generale del ministero, il ministero comunica le sedi e l'orario di svolgimento della prova d'esame». Il Dm 8 agosto 2014, n.612 rende chiaro che il concorso sarà nazionale, telematico, tra 28 e 31 ottobre, e con la "rettifica" Dm 612/2014 sancisce il numero dei posti, che sale a poco più di 5.000. I concorrenti, d'altra parte, continuano ad aumentare, visto che lo slittamento del concorso permette ai neolaureati di marzo di entrare in lizza per un posto. Fin qui, comunque, piccole difficoltà sormontabili: i giovani medici tengono duro, hanno coraggio.

Poi, pian piano, si addensano le nubi. Oltre alla mancata considerazione delle Lodi durante il corso di Laurea, la situazione si aggroviglia. A un mese (30 giorni) dal test, infatti:
1. Non viene fornita bibliografia. Che è un po' come dire a un bambino di 4 anni di nuotare attraverso l'Atlantico, meglio se senza braccioli. La situazione diventa persino peggiore dopo il test di medicina generale, che oltre a presentare dubbia regolarità in qualche regione, pone di nuovo le solite domande con più di una risposta che sembra esatta. I concorrenti ricorderanno la domanda sull'iperkaliemia, e quella che chiedeva di scegliere tra un fluorochinolonico e il trimetoprim per il trattamento di una cistite in una paziente non gravida (entrambi segnati sull'Harrison come prima linea). Niente bibliografia significa non avere un riferimento, e senza si va poco lontano.
2. Non è ancora nota la sede in cui il candidato dovrà sostenere la prova. Alcuni riceveranno la comunicazione 6 giorni prima del test. Tantomeno è noto l'orario di presentazione, che verrà comunicato, almeno in Umbria, Sicilia ed Emilia, solo 2 giorni prima.
La sede d'esame viene comunicata in extremis, in qualche caso solo 6 giorni prima del test, addirittura in province neanche presenti tra le sedi d'esame (ex. alcuni concorrenti di Perugia hanno sostenuto il test a Terni, neppure segnalata nella lista di sedi d'esame fornita dal Miur http://www.universitaly.it/documenti/SSM_SEDI_PROVE_MED_13_14.pdf). L'ora di presentazione, comunicata solo 3 giorni prima, costringe in fretta e furia i concorrenti a trovare una sistemazione per essere sul posto alle 8:30, magari a 200 km di distanza dal proprio domicilio rispetto. Ma, tra le tante cose che i giovani medici posseggono, c'è anche lo spirito d'adattamento. Trovano un modo, il giusto modo, per ottemperare a quanto richiesto dal Miur.

Iniziano infine a sorgere, sulla scorta degli scandali del test di medicina generale, dubbi riguardo l'omogeneità del controllo durante il test. 12.168 candidati divisi in 442 aule, su 117 sedi distribuite lungo tutto lo stivale. Le associazioni di rappresentanza segnalano presto e a chiare lettere le criticità: non tutte le aule potranno essere omogenee come controllo e rigorosità, che invece debbono essere garantite, a costo di sforzi economici, come baluardo di meritocrazia del concorso (http://tinyurl.com/letju54 ). Insomma l'inghippo è chiaro: se due concorrenti vicini di posto non sono adeguatamente controllati e non hanno conflitto di interessi, concorrendo per scuole diverse, se collaborano ne guadagnano entrambi.

E, siccome «a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca», vari concorrenti, a prova conclusa, commentano sui siti delle associazioni di rappresentanza riferendo presunte irregolarità, soprattutto per la prima prova, che a livello nazionale sembra avere media intorno al 44, e che invece in qualche aula sembra lievitata di quasi 10 punti. Basta girare qualche sito per trovare, tra i commenti, quelli di GM: «A Venezia forse 2-3 non hanno copiato, a Torino in un'aula sono stati tutti geni, a Verona si sono spenti i pc e i candidati hanno parlato per 1h prima di ricominciare la prova», ps: «troppa discrepanza tra le sedi, aule con 16 persone distanziate km e aule con 70 persone in cui anche non volendo si vedeva il pc del vicino a dx,sx e pure di quello davanti (...)» (http://tinyurl.com/lo7fcrg); MP: «chi è stato testimone di scorrettezze cosa aspetta a denunciare le persone responsabili? (…) nella mia città (Firenze) tutto si è svolto in modo abbastanza sereno. Ci saranno anche stati consulti "verbali", ma poi - guardando i punteggi - non sembra proprio che questo si sia tradotto in un vantaggio di qualche tipo»; AA: «(...) in qualche ateneo (Torino ad esempio) dove c'è stato un fenomeno di copiatura di massa» (http://tinyurl.com/pynhh7x). La situazione ha prodotto su twitter l'hashtag #broglitorino, col quale vengono messe in rete le foto delle graduatorie di qualche aula in particolare (https://twitter.com/search?q=broglitorino&src=typd). Viene anche lanciata una petizione per fare chiarezza sulle presunte irregolarità (http://tinyurl.com/l3fz84l). Ma i giovani medici tirano dritto anche su questo. Pensate a cosa sono disposti a sopportare per trovare un posto in specialità.

Dulcis in fundo, la scoppola finale. Il Miur ha appena comunicato (http://tinyurl.com/kqgaxqo) che le prove di Area clinica e Area dei servizi sono state invertite dal Cineca, e che dunque bisognerà addirittura risostenerle. Il bello è che, in barba ai vari Dm, siamo convocati tra 5 giorni (il 7 novembre p.v.), altro che 20 giorni in anticipo (come da Dm 30 giugno 2014 n.105). Qualcuno di noi ha ricevuto la notizia mentre partiva per Singapore, o mentre ritirava i bagagli in un aeroporto durante il viaggio di nozze. Qualcuno non è ancora stato raggiunto dall'informazione perché è in volo verso la meta di una meritata vacanza, o perché sulla propria area personale non è ancora comparsa la convocazione (del resto, magari 2 giorni prima ci sarà). Qualcuno è tornato a lavorare all'estero. Qualcuno questa settimana inizia la chemio. Alcune colleghe aspettano di partorire nella prima/seconda settimana di novembre. Qualcuno di noi il 6 farà la notte, le solite 12 ore di guardia filate, e la mattina dovrà essere alle 8:30 a 200 km di distanza (elicottero personale permettendo, già). Paradossale. Soprattutto per chi magari prima aveva ottenuto un buon punteggio e ora rischia di averne uno peggiore. Non solo infatti dovremo ripetere le prove, ma le precedenti verranno "bruciate". Infatti il ministro dell'Istruzione annullerà le vecchie a vantaggio delle nuove.

E allora una domanda, rispettosa ed educata, al Miur, sorge spontanea. Ci avete, nell'ordine:
- stravolto il precedente concorso (che a questo punto sembra persino più meritocratico dell'attuale);
- macerato il curriculum (quando era già chiuso, peraltro);
- costruito un concorso in meno di 6 mesi, riempiendolo di falle, vuoti, bibliografia assente, convocazioni all'ultimo minuto, comunicazioni in extremis per i tempi segnalati nel bando o nei comunicati;
- fatto concorrere in una guerra fratricida per soli 5.500 posti coi concorrenti che sono più di 12 mila;
- condannato in caso di non ingresso a un limbo fatto di tentativi anno dopo anno senza bibliografia né indicazioni;
- sbattuti a sostenere la prova in sedi lontane o addirittura non presenti nell'elenco standard;
- fatto fare un test generale di biologia molecolare anziché di clinica e un test di area addirittura invertito;
- imposto di sopportare un remake del test già fatto, verificando le nostre conoscenze ancora una volta, una in più, non bastassero 6 anni di studi, continuità assistenziale, frequenza in reparto, ADE, tirocini ed esame di abilitazione;
- costretto a spendere tempo e soldi in soggiorni fuori casa rinunciando a guardie e turni lavorativi remunerati;
- il tutto nell'ottica di una meritocrazia che sembra svanire ogni volta che circolano voci di graduatorie in qualche aula di gran lunga diverse dalla media nazionale.

Visto tutto questo, che altro volete da noi giovani medici?
Perché, sia chiaro, non abbiamo più niente da darvi se non ricorsi giudiziari.
Oggi sul sito www.codacons.it sarà pubblicato il modulo attraverso il quale i candidati potranno chiedere un equo risarcimento a Miur e Cineca. Le associazioni di rappresentanza hanno già chiarito la loro posizione (http://tinyurl.com/pf4fayk ). Stando all'umore nostro e dei nostri colleghi, sarà solo il primo passo. Miur e Cineca verranno sommersi da una pioggia di ricorsi e richieste di sospensiva, con il conseguente sconvolgimento dell'ingresso in specializzazione, e ulteriore prolungata assenza di specializzandi nei reparti, con riduzione dell'assistenza sanitaria ai cittadini (sempre i primi a pagare). Siamo stati educati credendo che chi sbaglia debba trovare una soluzione. Noi la nostra parte l'abbiamo già fatta. Le Istituzioni, che sempre rispettiamo, potrebbero per una volta dimostrare che sanno fare la loro, trovando i fondi necessari per tutti (come è stato fatto per altre categorie, suggerita la lettura di Gramellini http://tinyurl.com/qd6ru9b ), mettendo fine ad ulteriori sconvolgimenti, ai quali, a malincuore, iniziamo a riferirci come a «cose-che-possono-succedere-solo-in-Italia».