Lavoro e professione

ANTEPRIMA/ Professioni sanitarie in «recessione». Ecco il report completo

di Angelo Mastrillo (Osservatorio Conferenza nazionale dei corsi di laureadelle professioni sanitarie)

Ormai lontani dagli anni del boom, quella delle domande di ammissione ai 22 corsi di laurea delle professioni sanitarie è ormai una corsa in discesa senza freni: nell'anno accademico 2014-15 hanno infatti subìto un crollo del -16,6 per cento, con 88.230 domande rispetto alle 105.760 dello scorso anno. Si tratta quindi di 17.530 aspiranti professionisti in meno. Un trend recente, partito dal 2012 (-3,1%) e proseguito nel 2013 (-11,5%).

Va certo tenuto conto del fatto che - in proporzione minima - diminuisce del -2,7% il numero dei posti a bando, passando da 27.338 a 26.608. Questo comporta la riduzione del rapporto domande su posto (D/P) dal 3,9 del 2013-14 al 3,3 attuale. A quasi parità del numero dei corsi da 455 a 452 diminuisce maggiormente quello delle sedi formative da 776 a 750. È quanto emerge dai dati rilevati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie, presieduta da Luigi Frati, grazie alla collaborazione delle segreterie delle Università sedi di Facoltà/Scuole di medicina e chirurgia (v. Report completo correlato).

Ripartizione dei posti per Università e profili. L'unica Università ad attivare tutti i 22 corsi resta Milano Statale, rispetto alla media nazionale di 11 seguono Roma Sapienza 1 con 20 corsi, Genova e Roma Tor Vergata con 19. In coda con 3 Campobasso, 2 Roma Campus e infine 1 per Milano Humanitas, che si attiva per la prima volta da quest'anno con 40 posti per infermiere. Per quanto riguarda il numero dei posti solo in 5 Università è superiore a 1.000: Roma Sapienza 1 con 3.077; Milano 1.462, Roma Tor Vergata 1.393, Padova 1.299 e Verona con 1.009.
Nursing al top nella ripartizione per profili, che vede il maggiore numero di corsi e di sedi per infermiere con 43 corsi su 216 sedi per 15.701 posti, seguono fisioterapista con 39 su 87 per 2.213 posti, tecnico di radiologia con 39 corsi su 60 sedi per 1.007 posti. Agli ultimi posti terapista occupazionale (9 corsi e 254 posti), podologo (6 corsi e 130 posti) e infine tecnico audiometrista (5 corsi e 60 posti).

Le professioni sanitarie più richieste. Sul podio delle professioni sanitarie maggiormente richieste dagli studenti, in termini di rapporto domande su posti (Dp) si confermano fisioterapisti, logopedisti e dietisti, seguiti dagli ostetrici, che quest'anno sono passati da 7,1 a 6,6 perdendo il terzo posto ex equo.
Analogamente allo scorso anno, e a differenza degli ultimi anni, si riduce il rapporto domande su posti (Dp) per tutte le 22 professioni sanitarie, seppure con valori diversi rispetto a quello medio del -16,6%. Al primo posto troviamo ancora fisioterapista con rapporto D/P che scende da 13,9 a 12,3; al secondo logopedista da 11,1 a 9,0; segue al terzo dietista da 7,1 a 6,7. Il tecnico ortopedico è l'unico ad aumentare da 1,8 a 2. Torna di nuovo sotto 2 l'infermiere che scende da 2,2 a 1,8. Chiudono agli ultimi 3 posti tecnico audiometrista da 1,4 a 1,3; terapista occupazionale che va da 1,1 a 1 e assistente sanitario che scende da 0,9 dello scorso anno a 0,8 restando l'unica sotto la soglia di 1.


Il calo occupazionale per l'Infermieristica. Se fino a 4-5 anni fa conseguire la Laurea in Infermieristica comportava una occupazione certa e immediata, ora non è più così. Dalla personale elaborazione dei dati rilevati annualmente da Alma Laurea sull' 87% dei laureati, si evidenzia un calo occupazionale che va dal 94% del 2007 al 63% del 2012, con -31 punti percentuali, e con l'iniziale calo a partire del 2010, sul tasso dell' 83%.

In analogia, diminuiscono anche le domande di ammissione ai corsi presentate dagli studenti: a parità di circa 16.000 posti a bando le domande scendono da 42.897 del 2012 a 28.151 del 2014, con -14.746 (-34,4%) e rispettivo calo del rapporto D/P da 2,7 a 1,8.

Rispetto allo scorso anno il rapporto D/P cala da 2,2 a 1,8, con valori diversi per aree geografiche: sia Nord che Centro da 1,7 a 1,4; mentre al Sud scende da 4,5 a 3,3 Tuttavia, anche se in calo, si può dire che in particolare
nelle Regioni del Nord il tasso occupazionale sembrerebbe "tenere" ancora sulla media dell'80%, con Piemonte che passa dal 98% del 2007 al 76% del 2012, Lombardia da 97% a 88%, Veneto da 98% a 77%, Friuli da 97 a 83%, Liguria da 97% a 81%. Poi si scende sotto il tasso del 70%, con l' Emilia Romagna dal 97% del 2007 a 67% del 2012, Toscana da 94% a 64%, Sardegna da 95% a 69%, Lazio da 93% a 62%, Abruzzo da 89% a 46%, Molise da 82% del 2009 a 46%, Puglia da 93% del 2007 a 52%, Campania da 86% a 47%, Calabria da 80% a 36%, Sicilia da 86% a 52%.

La situazione per Ostetricia. Per la prima volta in 18 anni, dal 1997, si rileva una concordanza quasi perfetta sul fabbisogno formativo su 922 delle Regioni, 926 della Federazione FNCO e dell'Università, su cui però non sono stati attivati i 10 posti sul Molise.

Rispetto allo scorso anno l'Università ha ridotto i posti a bando del -8% da 1.003 a 926, quasi in linea con la riduzione della FNCO con -6%, da 974 a 916, e lievemente più bassa di quella delle Regioni, -15%, da 1.083 a 922.

Analogamente a tutte le altre Professioni, a preoccupare è soprattutto la situazione delle Università del Sud, con valori attorno al 20% e addirittura con lo 0% della Calabria.

Tuttavia, questo calo di occupazione non sembrerebbe intaccare l'appeal degli studenti verso il Corso di Laurea in Ostetricia perché il rapporto domande presentate D/P agli esami di ammissione vede al contrario l'Ostetricia al quarto posto fra tutti i 22 Profili, con 6,6 essendo preceduta solo da Fisioterapia (12,3), Logopedia (9,0) e Dietistica (6,7), con un rapporto superiore del doppio a quello medio del 3,3.

Peraltro, a parte il calo dell'ultimo anno dal 7,1 al 6,5, il D/P si mantiene stabile sul 7 medio degli ultimi 5 anni che è più alto del 3,7 di quando nel 1997 era Diploma Universitario e del 3,4 del 2001 nel passaggio a Laurea. Anche se ci sono difficoltà occupazionali, l'alta domanda degli studenti giustificherebbe quindi i 900 posti a bando.

LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SU IL SOLE-24 ORE SANITA' N. 36/2014