Lavoro e professione

Sigm: sì alla retribuzione delle attività professionalizzanti dei corsisti di medicina generale. I Giovani medici chiedono le dimissioni dei responsabili Fimmg Formazione

«Chiediamo le dimissioni dai ruoli di rappresentanza sindacale e ordinistica di quei responsabili della Fimmg Formazione che si sono resi protagonisti sui social network di attacchi scomposti, ingiuriosi ed immotivati nei confronti della nostra Associazione. Il comportamento assunto va in dispregio ai dettami del codice deontologico e al di là dei confini del rispetto che si conviene tra persone civili e, ancor più, tra Medici». E' questa la dura posizione dell'Associazione italiana Giovani medici (Sigm) in risposta alle accuse mosse dalla Fimmg di essere a parte di un presunto "#pattodellavergogna" che avrebbe portato a espungere il comma 14 dell'Articolo 5 del Patto sulla Salute.

Il citato comma 14, spiega la nota Sigm, avrebbe introdotto le attività professionalizzanti retribuite per i corsisti di medicina generale, in ossequio a quanto stabilito dall'art. 1 della Legge Balduzzi, «innovazione recepita - sottolinea il Sigm - grazie all'azione di sensibilizzazione condotta dal Sigm in occasione della mobilitazione nazionale "Primavera dei Giovani Medici della Medicina Generale", messa in campo il 15 maggio 2012 al fine di richiedere la contrattualizzazione dei medici corsisti di medicina generale, nonché il riconoscimento a questi ultimi di pari dignità rispetto ai medici specializzandi». L'applicazione della norma, però, venne vincolata al recepimento della stessa in seno al Patto della Salute, vincolo che si è reso responsabile di uno slittamento in avanti della sua implementazione.

«Appare paradossale e illogico - continua il Sigm - che oggi ci si accusi di essere contrari al recepimento dei contenuti di un articolo di legge che abbiamo sostenuto apertamente e del quale, anzi, rivendichiamo la paternità assieme agli ex On. Pedoto ed al Sen. Gustavino e alla maggioranza parlamentare che trasversalmente ha approvato la norma. La nostra associazione da sempre si spende concretamente per valorizzare la figura del medico in formazione specifica di medicina generale, a fronte dell'immobilismo che si è registrato negli anni da parte di chi avrebbe dovuto spendersi per elevare gli standard professionalizzanti a supporto della formazione dei futuri medici di medicina generale».

Secondo le notizie circolate sui contenuti della Patto della Salute, sembra che il Governo e le Regioni siano intenzionate a puntare sulla valorizzazione delle risorse umane, a partire dal "ridisciplinare la formazione di base specialistica e lo sviluppo di carriera con misure in grado di garantire maggiore flessibilità nei processi di gestione delle attività professionali e nell'utilizzo del personale a livello aziendale", rimandando tale incombenza a un "tavolo politico ad hoc", incaricato di individuare soluzioni normative "entro il 31 dicembre 2014", anche in "base a quanto accade negli altri Paesi Ue".

«Sosteniamo convintamente l'inserimento del comma 14 dell'Articolo 5 nel Patto della Salute, che per noi rappresenta comunque il punto di partenza, ma se Governo e Regioni intendono ricomprendere la formazione specifica di medicina generale in tale processo di riforma, andando oltre la semplice retribuzione delle attività professionalizzanti, allora avranno il nostro sostegno», dichiarano i Giovani Medici.

Da diversi anni, infatti, giace inapplicata una proposta di riorganizzazione della formazione post-lauream di medicina generale, definita ad opera di un Osservatorio Nazionale della formazione specifica di medicina generale, attivato presso il Ministero della Salute. Tale proposta rappresenta una sintesi del lavoro di tutte le componenti chiamate in causa in tema di formazione dei medici, Ministero della Salute, Università, rappresentanti della Professione, che hanno trovato una soluzione condivisa, ma mai posta in essere.

«Chi davvero è dalla parte del miglioramento della condizione dei formandi di medicina generale - continua il Sigm - e dunque del rilancio del ruolo del medico di medicina generale, laddove vi fossero i presupposti per garantire più elevati standard di formazione e per conferire i giusti riconoscimenti contrattuali, allora dovrebbe essere disponibile al confronto su tali tematiche, senza alzare barricate preconcette. Di sicuro, quello che va scongiurato a qualunque livello è la gestione sindacalista della formazione dei medici, che tende a opporre resistenze al cambiamento. Rivolgiamo un appello a quanti tra i giovani medici vogliano aderire alla costituzione del Forum nazionale dei Giovani della Salute per sostenere progresso ed innovazione anche nella Professione medica, a partire dal sistema formativo pre e post lauream, in una dimensione Europea ormai aperta alla competitività tra sistemi sanitari e professionalità, che chiama tutti a scelte responsabili e lungimiranti».