Lavoro e professione

Disco verde del Consiglio nazionale Fnomceo sui quattro allegati al nuovo Codice deontologico

Sono stati approvati con votazioni a larga maggioranza lo scorso 13 giugno, durante il Consiglio nazionale Fnomceo a Bari, i quattro allegati al nuovo Codice di deontologia medica, varato a Torino lo scorso 18 maggio. L'impegno assunto nel capoluogo piemontese è stato quindi rispettato in meno di un mese. Gli allegati sono indirizzi applicativi che riguardano Giuramento professionale, Conflitto di interessi, Information and Communication Tecnology e Ricerca-Sperimentazione. E interessano, in particolare, l'articolo 30 (Conflitto di interessi), l'articolo 47 (sperimentazione scientifica), l'articolo 78 (Tecnologie informatiche) del nuovo Codice. Lo comunica una nota di Fnomceo.


I quattro testi, oggetto di riflessioni, aggiunte e modifiche in sede di CN saranno sottoposti al coordinamento formale e successivamente resi pubblici portando a compimento un lavoro di riflessione e confronto durato oltre un anno. «Abbiamo coniugato scienza, diritto e tutela della salute - spiega il presidente Amedeo Bianco - perché, in fondo, la finalità ultima delle nostre prese di posizione nonché delle nostre azioni come medici è proprio la tutela del diritto alla salute dei cittadini».

Sperimentazione scientifica. Se la sperimentazione clinica sull'uomo controllata e randomizzata è la metodologia più valida per dimostrare l'accuratezza di una diagnosi o gli esiti di una terapia, è vero anche che «l'interesse per la produzione di nuove conoscenze scientifiche non deve mai prevalere sui fini primari della tutela della salute, della vita e del rispetto della dignità, dell'integrità e del diritto all'autodeterminazione e alla riservatezza dei dati personali dei soggetti coinvolti nella ricerca». E quando i rischi si rivelano superiori ai potenziali benefici, è il ricercatore a dover decidere se «continuare, modificare o interrompere immediatamente lo studio, considerando inaccettabili protocolli di ricerca contenenti clausole d'interruzione stabilite a discrezione del finanziatore». Tra le parole d'ordine: tutela della salute del soggetto reclutato, consenso informato e trasparenza.

Conflitto di interessi. «I medici non devono accettare elargizioni o altre utilità che possano limitare l'appropriatezza delle proprie decisioni inerenti all'esercizio professionale». Compensi, retribuzioni o altre utilità, quindi, solo nel rispetto dei principi di legalità e trasparenza. Ad esempio dichiarando il nome dello sponsor di inziative educative o campagne di prevenzione e manifestando eventuali rapporti di consulenza o collaborazione con gli sponsor di progetti di ricerca. Punti centrali di questo secondo allegato sono soprattutto la figura del medico ricercatore e tutta le delicata materia riguardante il finanziamento da parte delle industrie a congressi e a corsi di formazione. Paletti severi quindi su congressi-vacanza per medici e famiglia e stop a «premi, vantaggi pecuniari o in natura, offerti da aziende farmaceutiche o da aziende fornitrici di materiali o dispositivi medici, salvo che siano di valore trascurabile e comunque collegati all'attività professionale; il medico può accettare pubblicazioni di carattere medico-scientifico».

Tecnologie informatiche. Acquisire il consenso al trattamento dei dati, recuperare il tempo necessario alla «relazione di cura», garantire uguaglianza nell'accesso e nell'utilizzo dei servizi sanitari. Sono alcune delle condizioni per l'utilizzo delle tecnologie informatiche da parte del medico. Tecnologie che dovranno essere volte «alla più idonea gestione dei percorsi assistenziali e al miglioramento della comunicazione interprofessionale e con i cittadini». Ma il medico, «facendo uso dei sistemi telematici, non può sostituire la visita medica che si sostanzia nella relazione diretta con il paziente, con una relazione esclusivamente virtuale; può invece utilizzare gli strumenti di telemedicina per le attività di rilevazione o monitoraggio a distanza, dei parametri biologici e di sorveglianza clinica».

Il giuramento professionale. Tra gli impegni che il medico assume: autonomia di giudizio, contro ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l'indipendenza della professione; difesa della vita, tutela della salute fisica e psichica, trattamento del dolore e sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona. Ma anche nessun atto finalizzato a provocare la morte. Una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto della persona assistita. Umanità e solidarietà. Diligenza, perizia, prudenza ed equità.