Lavoro e professione

Convenzioni, è il momento dei tavoli separati

di Barbara Gobbi

Non si è entrati nel merito ma sono state definite le regole del gioco. Un passaggio necessario: nel contesto di estrema tensione con cui si era approdati agli incontri con la Sisac, uno sforzo diplomatico era necessario per partire con il piede giusto. Alla "ripartenza", ieri, del tavolo di trattativa per il rinnovo delle convenzioni della medicina generale e del territorio, il coordinatore della Sisac Franco Rossi ha messo tutti (o quasi) d'accordo: da mercoledì prossimo la fase di confronto sui contenuti prenderà avvio - con una prima riunione - sotto forma di incontri separati per le singole sigle che lo richiedano, Fimmg in testa. Poi, il calendario si farà più serrato con incontri bisettimanali che andranno avanti fino a giugno.

A quel punto Rossi dovrebbe avere elementi sufficienti per mettere a punto una prima ipotesi di piattaforma su cui imbastire la trattativa.
Confermato, per restare sul metodo, il regolamento 2007, mentre sarà ammessa l'intercambiabilità dei portavoce per singolo sindacato. Resta sullo sfondo il nodo cruciale dei permessi sindacali, che sarà affrontato a percorso avviato.
All'incontro di ieri, i sindacati non si erano comunque presentati "a mani vuote": nei giorni precedenti l'incontro tutti (salvo la Fimp, che in questo fine settimana metterà a punto un proprio documento) avevano presentato le loro proposte rispetto alla bozza di piattaforma Sisac di inizio aprile. Che per la parte economica prevede, innanzitutto, convenzioni a costo zero ma con il massimo recupero di efficienza e la messa in campo di ulteriori sistemi di risparmio. E ancora, guarda al possibile riutilizzo da parte delle Regioni delle indennità e degli incentivi ora erogati per lo sviluppo strutturale e organizzativo, per finanziare i fattori produttivi delle Aft e delle Uccp «con invarianza delle risorse economiche».

Positive le reazioni dei sindacati sul metodo prospettato: «Se nel proseguo della trattativa prevarranno comportamenti costruttivi centrati sul merito dei problemi - spiega Giacomo Milillo della Fimmg - la stessa potrebbe essere più breve del previsto. Tuttavia rimane l'incognita di un Patto per la salute sempre rimandato». Sugli incontri separati Sisac-sindacati, Milillo ricorda di aver richiesto che «tale fase di lavoro mantenga i contenuti tipici della contrattazione seppur non affrontante parti dell'articolatoe quindi non determinante atti di firma e si concluda con la definizione di un indice degli argomenti riferibili all'evoluzione dell'articolato che faciliti e velocizzi la prosecuzione dei lavori per l'Acn». Incontri che sottolinea Milillo, «dovranno tenere conto delle consistenze associative delle singole organizzazioni sindacali».

Di altro avviso rispetto alla trattativa separata, pur avendo accettato il metodo proposto dalla Sisac, è Paola Volponi dello Smi: «Un metodo che stride con l'obiettivo di profonda integrazione che questa Convenzione dovrebbe realizzare», spiega ricordando come gli obiettivi del Sindacato medici italiani siano portare a casa un Acn che metta «al centro la governance» e che, «in un contesto di profonda riorganizzazione e ridistribuzione dei compiti, non sottragga risorse ai medici».

Dallo Snami, la richiesta di «mettere da subito paletti a una trattativa che si preannuncia nebulosa e incerta». «Quando la trattativa sarà serrata - annuncia il presidente Angelo Testa - proporrò una consulta delle Regioni la sera prima dell'incontro e se non sarà possibile una video conferenza con tutti i presidenti regionali del sindacato in modo che siano parte attiva di confronto per le proposte che porteremo in Sisac il giorno dopo».

I pediatri della Fimp, infine, lanciano un appello all'unità della categoria: in un comunicato i presidente Giampietro Chiamenti ribadisce «ancora una volta, anche alla luce dell'attuale momento storico, la necessità per le sigle della pediatria accrediate al tavolo (Fimp, Simpef, Cipe, Smi Unps) di essere unite e compatte al tavolo delle trattative per il bene della categoria tutta».