Lavoro e professione

Def e tagli agli stipendi: sindacati confederali e veterinari in stato di agitazione verso lo sciopero

A fronte delle notizie circolate in questi giorni, che preannunciano ulteriori tagli alle retribuzioni dei medici e dei dirigenti del servizio sanitario nazionale «riteniamo inaccettabile che ancora una volta sia colpita la sanità pubblica».

Reagsicono così Fp-Cgil Medici e Stpa, Cisl Medici, Cisl-Fp, Uil-Fpl Medici ed Stpa che proclamano - dopo l'Anaao Assomed (VEDI ) - lo stato di agitazione

«La misura contro i paperoni di Stato, il famoso tetto agli stipendi dei manager - si legge nel comunicato congiunto dei sindacati confederali - non può colpire nuovamente i medici e i dirigenti della sanità pubblica, che non percepiscono le somme da capogiro contro cui si è schierato il Governo Renzi».

Seconod i sindacati «tra le pieghe di questa retorica si nasconde un'altra batosta per i medici, una riduzione dello stipendio già congelato dal 2009. Tagliare la retribuzione dei medici e dei dirigenti del sistema sanitario nazionale, con il contratto fermo da cinque anni, mentre gli organici si riducono a causa del blocco del turn over e, come rilevato dalle istituzioni comunitarie, i turni si fanno sempre più massacranti, significa colpire in primo luogo la sanità pubblica».

«Per queste ragioni - si legge infine - proclamiamo lo stato di agitazione dei medici e dei dirigenti dell'Ssn, anticipando sin d'ora di essere pronti ad una forte mobilitazione generale nel caso in cui le notizie che sono circolate abbiano fondamento».

E in agitazione sono anche i veterinari. La segreteria nazionale e il direttivo nazionale del SIVeMP «analizzata la drammatica situazione di indebolimento della Sanità che rischia un ulteriore sottofinanziamento, il progressivo smantellamento delle strutture veterinarie dei dipartimenti di Prevenzione, l'ipotesi di un blocco ulteriore dei contratti collettivi in concomitanza all'apertura delle convenzioni della medicina generale e della specialistica ambulatoriale, e la non smentita possibilità del taglio degli stipendi sopra i 70.000 euro, ha proclamato lo stato di agitazione della categoria».

Mercoledì 16 aprile si riuniranno gli organi nazionale della Federazione veterinari e medici (FVM) per decidere le azioni unitarie di protesa in seno Csmed.