Lavoro e professione

Professioni sanitarie: -25% occupati dal 2007

di Angelo Mastrillo*

In sei anni si raddoppiano i laureati senza un lavoro dopo un anno dal conseguimento del titolo. È quanto emerge dai dati del rapporto annuale 2014 presentato dal Consorzio AlmaLaurea di Bologna. I risultati del XVI Rapporto, riguardanti l'anno 2012, che sono stati presentati all'Università di Bologna da Andrea Cammelli, direttore di Alma Laurea e docente di Statistica all'Università di Bologna, evidenziano che nell'ultimo anno si è registrato un ulteriore deterioramento delle performance occupazionali.

La disoccupazione aumenta in un anno dal 22,9% al 26,5% con 3,6 punti percentuali in più e ancora di più se confrontata con 6 anni prima nel 2007, in cui era dell'11%, con differenza di ben 15,3 punti percentuali.

Questa crisi occupazionale tocca anche l'area delle professioni sanitarie che, pur mantenendo ancora il primo posto assoluto, stanno perdendo punti significativi. La diminuzione negli ultimi 6 anni è di 25 punti percentuali, dall'84% del 2007 al 59,4% del 2012 e di 8,4 punti percentuali sul 67,8% del 2011.

Chi scende di più. La riduzione dal 2007 riguarda tutte e quattro le aree delle professioni sanitarie, seppure con valori diversi, ma tutte a partire dal 2009: rispetto al lieve calo della riabilitazione (-10 punti percentuali) da 88% del 2007 a 78% del 2012, si rileva invece il "crollo" delle altre tre: a partire da infermieristica-ostetrica (-30 punti) dal 90% del 2007 al 60% del 2012, all'area tecnica (-31) dall'81% del 2007 al 50% del 2012 e anche all'area della prevenzione, anche se con valore inferiore, (-23) calando dal 74% del 2007 al 50% del 2012. Analizzando in dettaglio i vari Profili sulla media degli ultimi sei anni, dal 2007 al 2012, si confermano per l'alto tasso occupazionale ai primi cinque posti Fisioterapista e Logopedista (88%), Igienista dentale (87%), Infermiere (83%), Audioprotesista (82%) e Podologo (81%). Al contrario agli ultimi cinque posti si trovano Assistente sanitario (54%), Ostetrica (49%), Tecnico di laboratorio e Tecnico neurofisiopatologia (48%), e Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria (44%).

In posizione intermedia Tecnico di radiologia (67%), ma comunque sotto la media totale che è del 76%. Ma, in questo ultimo caso, l'aspetto più significativo riguarda la gradualità della riduzione in sei anni che cala dal 93% del 1997 al 42% del 2012, con -51 punti percentuali.

Con valori inferiori seguono Infermiere pediatrico (-41) da 92% a 51%, Tecnico fisiopatologia cardiocircolatoria (-34) da 65% a 31% e, a sorpresa, Infermiere (-31 punti percentuali, dal 94% del 2007 al 63% del 2012); mentre fino a qualche anno fa per Infermiere si parlava di lavoro assicurato e a breve termine, la crisi occupazionale ora morde anche su questa professione a causa dell'incremento del blocco delle assunzioni nel Ssn. L'altra professione con -30 punti percentuali è Tecnico di neurofisiopatologia che cala dal 62% del 2007 al 32% del 2012. A seguire con -24 punti Tecnico di laboratorio da 62% a 38%, con gli stessi punti della media totale che scende dall'86% del 2007 al 62% del 2012.

Sono in calo anche tutte le altre 15 professioni dai -21 punti di Ostetrica ai -2 di Igienista dentale. Sulle 22 professioni solo per Logopedista si registra un aumento di 3 punti percentuali, dall'88% del 2007 al 90% del 2012, tanto da classificarlo al primo posto per il 2012, scalzando Fisioterapista che scende al terzo posto dopo i primi posti degli anni precedenti. Per Logopedista si spiega per la insufficiente offerta formativa di 650 posti rispetto alla richiesta di 727 della Categoria.

Gli esuberi causati dalla sovrastima delle Regioni. Considerando che per quasi tutti i 22 profili si rileva un calo del tasso occupazionale medio totale di -24 punti percentuali dal 2007, che è parecchio differente analizzandolo profilo per profilo, una particolare attenzione sarebbe da riservare agli esuberi causati dalla sovrastima delle Regioni e conseguente eccessiva offerta formativa delle Università, con sostanziali differenze rispetto al turnover e alle proposte delle categorie interessate, che come abbiamo visto riguardano soprattutto le aree Tecnica diagnostica e della Prevenzione.

Dai dati del fabbisogno stimato dalle Regioni emerge una stima in esubero in percentuale da parte delle Regioni per i Tecnici di Radiologia (+39%) da 767 della Categoria ai 1.065 delle Regioni; Laboratorio (+29%) da 966 delle Regioni ai 750 della Categoria, Prevenzione (+12%) da 699 a 625 e Tecnico neurofisiopatologia, (+12%) da 112 delle Regioni a 100 della Categoria.

Trattasi di un esubero che seppure ridotto rispetto allo scorso anno, merita ancora una volta un opportuno intervento di mediazione da parte del ministero della Salute che ha riunito Regioni e Categorie a un incontro per il 19 prossimo. Come è noto, il ministero della Salute da qualche anno sta cercando di sensibilizzare le Regioni verso criteri omogenei e realmente proporzionati alle esigenze locali e a quelle nazionali.

Ma, purtroppo, resta ancora qualche Regione a resistere sulla propria anarchia determinando un preoccupante esubero che ha ricadute nazionali, come nel caso di Basilicata (+56%) e Campania (+24%). Segnalazione positiva invece per la Regione Lazio che rispetto allo scorso anno ha deciso una riduzione del -27%, da 5.244 a 3.815, con prospettiva di ulteriori riduzioni sui prossimi anni.

In conclusione, nell'evidenziare l'opportunità di aumentare i posti per Logopedista, al contrario resta problematica la situazione di esubero per Tecnico di radiologia, il cui presidente Alessandro Beux ha richiamato ancora una volta l'attenzione dei ministeri della Salute e dell'Università a non andare oltre 760 posti rispetto ai 1.140 messi a bando lo scorso anno, proponendo la chiusura di sedi formative non adeguate e non rispondenti ai requisiti previsti. Discorso che vale in analogia anche per gli altri Tecnici: di Laboratorio, di Neurofisiopatologia e della Prevenzione.

*Segretario Conferenza corsi di laurea delle prof. sanitarie,
esperto dell'Osservatorio professioni sanitarie del Miur

IL SERVIZIO COMPLETO SU IL SOLE 24 ORE SANITA' N. 10/2014