Lavoro e Professione

Stabilizzazione dei precari Ssn: pronta la bozza del Dpcm Fadda: «Soluzione certa per uscire dal tunnel»

E' fissato per domani alle 15:00 al ministero della Salute l'incontro tra il sottosegretario di Stato Paolo Fadda e le sigle sindacali della dirigenza medica, amministrativa e del comparto sanità del Ssn per discutere della bozza di Dpcm sulla stabilizzazione del personale del Sistema sanitario nazionale. Si tratta del provvedimento previsto dell'art. 4 comma 10 del Dl n. 101 del 31 agosto 2013 "Disposizioni urgenti per per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni" convertito in legge con modifiche dall'art. 1 comma 1 della legge n. 125 del 30 ottobre 2013.


«La priorità – afferma il sottosegretario Fadda - è data dalla considerazione che si affronta la delicata, importante e strategica questione delle lavoratrici e dei lavoratori precari dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale per la duplice seguente considerazione: la prima che è giusto affrontare, in forma unitaria e radicale il problema di una generazione di professionisti e di operatori che da anni, con rapporti di lavoro precario, garantiscono, con competenza e generosità, prevenzione, cura, riabilitazione e ricerca nelle aziende e istituzioni sanitarie; la seconda è che, finalmente, per medici e altre professionalità laureate, è possibile offrire una soluzione certa per tentare di uscire dal tunnel del precariato».


Questa norma amplia la platea del personale del SSN da regolamentare col Dpcm comprendendo tutto il personale del Ssn, medici e altra dirigenza compresa, nonché il personale dedicato alla ricerca in sanità per il quale dovranno essere dettate specifiche disposizioni. «E' dal 1985 che non si prevede anche per i medici - sottolinea una nota del ministero dela Salute - la possibilità di stabilizzazione nel Ssn, invece prevista nelle precedenti leggi per il personale non dirigenziale del comparto sanità, così come per la prima volta si prevede la specificità del personale precario dedito alla ricerca in sanità, registrando un'inversione di tendenza in un settore qual è quella della ricerca sanitaria nel nostro Paese per il quale l'unica soluzione di valorizzazione appariva essere la fuga di cervelli all'estero».

La novità dell'incontro. L'incontro di domani, costituisce una novità nelle convocazioni: «si è voluto riunire in un unico tavolo - spiega il ministero - sia i sindacati della dirigenza, medici compresi, che del restante personale del comparto sanità in quanto il superamento del fenomeno del precariato è un problema da affrontare e risolvere insieme: è augurabile che da straordinaria, questa modalità di convocazione diventi la normalità per affrontare con le risorse e le competenze di tutto il personale e delle loro rappresentanze sindacali, la strategia per difendere e rilanciare il nostro Servizio Sanitario Nazionale».

I contenuti del Dpcm

Concorsi riservati. Secondo quanto previsto dalla bozza, gli Enti, entro il 31 dicembre 2016, possono bandire concorsi per titoli ed esami per assunzioni a tempo indeterminato di personale del comparto sanità, compreso quello appartenente alle aree dirigenziali, medico veterinario, sanitaria, professionale, tecnico, amministrativa.

Tali procedure sono riservate al personale in servizio presso gli enti che al 30 ottobre 2013 abbia maturato negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso gli enti. I bandi sono adottati per assunzioni a tempo indeterminato con contratti di lavoro a tempo parziale.

Gli enti avviano le procedure di reclutamento del personale sulla base della programmazione triennale del fabbisogno di personale e nel rispetto del limite finanziario previsto dall'art. 35, comma 3 bis del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, nel rispetto della programmazione del fabbisogno, nonché del limite massimo complessivo del 50 per cento delle risorse finanziarie disponibili ovvero a valere sulle risorse assunzionali relative agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 anche complessivamente considerate, in misura non superiore al 50 per cento.

Le graduatorie sono utilizzabili per assunzioni nel quadriennio 2013-2016

Proroga dei contratti a tempo determinato. Gli enti che nella programmazione triennale del fabbisogno di personale riferita agli anni dal 2013 al 2016, prevedono di effettuare concorsi, possono prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato dei soggetti che hanno maturato, al 30 ottobre 2013, almeno tre anni di servizio, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente in materia. Tali proroghe sono disposte, in relazione al proprio effettivo fabbisogno, alle risorse finanziarie disponibili e ai posti in dotazione organica vacanti, indicati nella programmazione triennale, fino al completamento delle procedure concorsuali e comunque non oltre il 31 dicembre 2016.

Lavori socialmente utili e di pubblica utilità. Gli enti che hanno vuoti in organico relativamente alle qualifiche per le quali non è richiesto il titolo di studio superiore a quello della scuola dell'obbligo, procedono all'assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo parziale, dei lavoratori socialmente utili, indirizzando una specifica richiesta alla Regione competente.

Personale dedicato alla ricerca e personale medico in servizio presso i pronto soccorso delle Aziende Sanitarie. Alle procedure concorsuali disciplinate dal Dpcm è ammesso a partecipare il personale dedicato alla ricerca in sanità in possesso dei requisiti previsti. Per le proroghe dei contratti di lavoro del personale degli enti di ricerca si applicano le stesse disposizioni già descritte.

Ammesso ai concorsi anche il personale medico in servizio continuativo da almeno 5 anni nei pronto soccorso delle Aziende Sanitarie, anche se non in possesso del diploma di specializzazione. Tutte le procedure elencate nel Dpcm si applicano anche all'Istituto superiore di sanità che, esclusivamente per il personale dedicato alla ricerca in sanità, può bandire appositi concorsi.