Lavoro e Professione

Lauree sanitarie: domande in calo dell'11% per le professioni e dell'1,6% a medicina

di Angelo Mastrillo (Osservatorio Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie)

Sarebbero circa 102.000, gli studenti che oggi, mercoledì 4 settembre, sosterranno gli esami di ammissione per i 26.277 posti a bando nelle 37 Università statali per i 22 profili sanitari fra cui infermiere, fisioterapista, logopedista, tecnici di laboratorio, di radiologia, di neurofisiopatologia, ecc. In media si registrano 4 domande per 1 posto, con la maggiore domanda su fisioterapia con 14.

Ieri hanno aperto i giochi i veterinari: 8.902 aspiranti per 832 posti e il 9 settembre tocca a medicina e odontoiatria.

Per le professioni, mentre c'è pressoché parità di posti a bando con lo scorso anno (26mila) prosegue invece il trend negativo delle domande che dal -3,1% dello scorso anno scendono ancora e in misura maggiore al -11%, quale differenza fra le circa 114.784 domande dello scorso anno e le attuali circa 102.200, ovvero 12.600 in meno.

Questo calo di circa 12 mila domande, che tocca tutte le 22 professioni, riguarderebbe soprattutto infermiere con -6.970 su 42.897 (-16%) e tecnico di radiologia con -1.470 su 8.834 dello scorso anno (-17%). Segno di un inizio di crisi occupazionale che ora tocca anche l'ambito sanitario, con progressivo trend negativo negli ultimi 5 anni, come rilevato da Alma Laurea che sul tasso occupazionale ad un anno dalla laurea evidenzia un calo generale di 17 punti percentuali da 86% del 2007 a 69% del 2010. E probabilmente anche dell'effetto della crisi economica sulle famiglie, meno propense a "investire" risorse su studi sicuramente più costosi di altri.

In particolare per infermiere si riduce dal 94% del 2007 al 74% del 2011, mentre è ancora maggiore il calo per tecnico di radiologia che scende dal 93% del 2007 al 48% del 2011, con un differenza di 45 punti percentuali, il più alto fra i 22 profili.

In ogni caso, l'area sanitaria continua a occupare il primo posto assoluto per occupazione con il 69% a un anno di laurea, staccando nettamente tutti gli altri settori che sono in media attorno al 29%.

Per quanto riguarda le singole Università la differenza va dal -28% di Messina e -23% di Siena al -17% di Torino, Bologna, Ferrara, Ancona, Perugia e Chieti. Con -16% Udine, Napoli SUN e Varese, quindi a -14% Foggia, al -13% Parma e Modena, al -12% Firenze e Milano Bicocca, al -11% Padova, Genova e Sassari, mentre a -10% Napoli Federico II e Bari. A seguire con il -9% Roma Sapienza, con il -8% Pisa, con il -7% Milano Statale, -6% Paviae Trieste, -5% L'Aquila, -4% Roma Tor Vergata, -3% Palermo e -1% Verona. Al contrario, sarebbero solo tre le Università con aumento di domande, Catania +13%, Cagliari con il +9% e Catanzaro con +2%, ma in questi ultimi due casi c'è anche l'aumento dei Corsi e dei posti.

Analogamente alle professioni sanitarie, anche se in misura inferiore (-1,6%), il calo delle domande tocca anche medicina e chirurgia - che svolgeranno l'esame di ammissione il 9 settembre - con odontoiatria: 76.500 domande circa rispetto alle 77.734 dello scorso anno nelle 37 Università statali..

Le polemiche sul calcolo dei percentili sui 10 punti del bonus maturità, che stanno riguardando medicina e chirurgia, non dovrebbero toccare le professioni sanitarie per le quali ogni Ateneo ha potuto decidere in autonomia i criteri di adottare, optando in genere il punteggio secco senza altri calcoli.
Per le professioni sanitarie restano invece dubbi e perplessità sia sulla mancata applicazione del questionario unico nazionale, come medicina, piuttosto di quelli autonomi predisposti dai vari Atenei che sulla diversa elaborazione delle graduatorie di merito: fra quella generale per tutti i corsi o quella specifica per ogni corso. Peraltro, non in tutti i bandi viene esplicitato il criterio.