Lavoro e Professione

Professioni: il no della Cgil a una «lotta» medici-infermieri sull' accordo inviato in Stato-Regioni

Una guerra tra medici e infermieri per contendersi le competenze «è una strada sbagliata che rischia di indebolire ulteriormente il servizio sanitario e danneggiare tutti, a partire dai cittadini». Così Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp-Cgil e Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici replicano all'attacco dell'Anaao (VEDI) al provvedimento inviato al parere della Stato-Regioni(VEDI) sulle nuove competenze infermieristiche (in precedenza c'era stato anche quello sui fisoterpaisti, non ancora trasmesso: VEDI )

Sercondo gli esponmenti Cgil, la bozza di accordo sulle professioni infermieristiche, nell'ultima stesura, non prevede più una elencazione di specifiche competenze ma «giustamente stabilisce i percorsi per lo sviluppo lavorativo e formativo nei quali sono sempre previsti momenti di condivisione (nazionali, regionali e territoriali) con organizzazioni sindacali e rappresentanze professionali».

«L'evoluzione della sanità - commentano - assegna al medico e alle altre professioni sanitarie ruoli, funzioni e competenze sempre più specialistiche e complesse, ma mantenendo l'asse diretto del rapporto con il paziente, non più oggetto di cura ma soggetto con il quale condividere le scelte. L'affidamento condiviso a diverse figure professionali sanitarie di specifici atti nell'ambito della diagnosi e della cura, con protocolli operativi concordati, non può che migliorare l'appropriatezza e rappresenta un'opportunità».

Secondo Taranto e Cozza «si devono implementare le competenze e valorizzare le diverse professionalità nella chiarezza delle responsabilità, sia delle funzioni assistenziali (infermiere) sia dei singoli atti diagnostici e terapeutici (le diverse professionalità sanitarie), nell'ambito dell'unitarietà del percorso clinico diagnostico-terapeutico (medico), avendo come stella polare la salute dei cittadini, non il risparmio».