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Gruppo Menarini: nuova molecola contro linfomi e tumori solidi

I ricercatori presentano la nuova possibile "arma" per la distruzione delle cellule tumorali. Si chiama MEN1309 ed è il nuovo anticorpo studiato dai ricercatori Menarini e Oxford BioTherapeutics per i linfomi Non Hodgkin e per i tumori solidi.

• IL CONTESTO: Nell'ambito della collaborazione tra Berlin Chemie/Menarini e l'inglese Oxford BioTherapeutics (OBT), stipulata nell'ottobre 2012, è stata selezionata la seconda molecola biotech candidata allo sviluppo clinico per la cura dei tumori. La prima molecola, MEN1112, era stata selezionata a dicembre 2013 per il trattamento della leucemia mieloide acuta*. L'accordo tra Menarini e OBT è per 5 anticorpi contro il cancro, per un impegno di ricerca di oltre 800 milioni di Euro in un arco di tempo pluriennale.

• IL TARGET DI MEN1309: Linfomi e tumori solidi. Il prodotto denominato MEN1309 è un nuovo anticorpo monoclonale coniugato ad una tossina. Nei primi esperimenti in vitro ed in vivo, MEN1309 ha mostrato rilevanti potenzialità terapeutiche sia per i linfomi Non Hodgkin, che per i tumori solidi, in particolare per un sottotipo specifico di tumore della mammella.

• MECCANISMO D'AZIONE: MEN1309 appartiene ad una nuova classe di farmaci biologici anti-tumorali. Questa classe agisce tramite un meccanismo innovativo denominato ADC, Antibody Drug Conjugate, anticorpi coniugati a tossina o "anticorpi armati". Questi funzionano infatti come armi capaci di colpire il bersaglio con estrema precisione. In prima istanza, agiscono come chiavi altamente sofisticate: tramite il legame specifico con l'antigene, che è come la "serratura sulla superficie cellulare", entrano selettivamente nella cellula tumorale, poi una volta all'interno si trasformano in armi letali, rilasciando la loro potente tossina; una vera e propria bomba capace di distruggere la cellula cancerosa. Questa nuova classe di anticorpi "armati" rappresenta un importante passo avanti per la cura dei tumori. Infatti, assicurando la selettività nel colpire la cellula maligna, si aumenta molto l'effetto antitumorale, riducendo gli effetti tossici sui tessuti sani. I ricercatori Menarini hanno già messo a punto il processo biotecnologico di produzione dell'anticorpo e si apprestano ora ad iniziare nuovi studi, che consentiranno di cominciare la sperimentazione clinica prevista per la seconda metà del 2016.
Andrew Slade, presidente di Menarini Biotech, azienda del Gruppo Menarini, ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti del progresso della nostra strategica partnership in oncologia con OBT. Berlin Chemie/Menarini è da tempo impegnata nello sviluppo di trattamenti contro il cancro, e non vediamo l'ora di poter accelerare i nostri progetti in comune, per terapie innovative a base di anticorpi e di portarle in sviluppo clinico». «Siamo lieti di avviare lo sviluppo del secondo programma di oncologia della nostra partnership con il Gruppo Menarini» ha detto Christian Rohlff, Presidente di OBT. "Questa è un' ulteriore pietra miliare per OBT, dato che continuiamo a far progredire le nostre terapie antitumorali verso la fase clinica. Abbiamo unito le collaudate tecnologie ADC alle nostre capacità di ricerca di nuovi target per costruire una pipeline di innovative terapie antitumorali, e non vediamo l'ora di poter portare avanti altri programmi fino allo sviluppo clinico grazie al nostro accordo con Menarini».

• AGGIORNAMENTO SUL PRIMO ANTICORPO: Il MEN 1112, l'anticorpo monoclonale per il trattamento della leucemia mieloide acuta, selezionato a dicembre 2013 da Menarini e OBT quale primo progetto, ha terminato la fase preclinica con successo, dimostrando una promettente efficacia a fronte di una buona tollerabilità. Gli studi traslazionali della fase preclinica del MEN1112 sono stati realizzati presso Menarini Ricerche a Pomezia in collaborazione con Università di Tor Vergata. Nelle prossime settimane inizierà la fase I clinica del MEN1112 in Belgio in pazienti affetti da leucemia mieloide acuta. Lo studio sarà presto attivato anche in Italia, Francia e Germania e arruolerà circa 50 pazienti. I primi risultati si avranno a fine 2016.