In parlamento

Delega Pa, ritocchi a rischio. Si allungano i tempi

da Il Sole 24 Ore di oggi

La possibilità di prorogare gli incarichi dirigenziali, l'abolizione dei segretari comunali con l'introduzione di una fase ponte di tre anni, la selezione tra più candidati per le "missioni" da affidare a esterni bloccando il meccanismo della chiamata diretta, le limitazioni di forme di lavoro flessibili nella Pa a specifiche fattispecie. Ma anche i premi per incentivare le privatizzazioni delle società di servizio pubblico locale e la "ghigliottina" sui decreti attuativi. È nutrito l'elenco di modifiche già apportate al testo della delega Pa con l'ok della commissione Affari costituzionali del Senato che, nonostante il provvedimento sia già approdato in Aula a Palazzo Madama per il primo sì, rischiano ora di saltare, quanto meno in parte. Ritocchi che spaziano dalla dirigenza ai precari passando per servizi pubblici locali.

Ieri pomeriggio la commissione Bilancio di palazzo Madama nell'esprimere il parere per l'Aula ha evidenziato la necessità che il Governo proceda a «una verifica particolarmente accurata del testo». Anche perchè alcuni dei correttivi approvati dalla "Affari costituzionali" non sono risultati «coerenti» con le indicazioni espresse dalla "Bilancio" e altre addirittura «non esaminati» dalla stessa Commissione.

In altre parole, secondo la commissione Bilancio, presieduta da Antonio Azzollini (Ncd), una parte delle modifiche approvate dalla commissione Affari costituzionali sarebbe inammissibile. Lo stesso viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ha ricordato che gli emendamenti con ricaduta "contabile" su cui non sia stato espresso un parere favorevole da parte della commissione Bilancio «dovrebbero essere considerati inammissibili».

Morando ha poi precisato che gli uffici del Mef e della ragioneria generale dello Stato «non hanno ancora completato l'analisi del testo nel quale, come ha ricordato anche il relatore», Giorgio Pagliari (Pd), «sono state inserite norme che né la commissione Bilancio né la Ragioneria hanno potuto esaminare prima dell'approvazione con l'aggravante che il provvedimento è collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2015 ed ha pertanto un riflesso diretto sui saldi». I rilievi della Ragioneria dovrebbero arrivare tra oggi e l'inizio della prossima settimana.

Proprio la prossima settimana, del resto, riprenderà il cammino in Aula del testo. Che ha subito un nuovo rallentamento. Ieri la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha deciso di dare precedenza al Dl antiterrorismo (che scade il 20 aprile). Con il risultato di far slittare di 6 o 7 giorni l'inizio delle votazioni sugli emendamenti al testo della delega Pa: In aula ne sarebbero stati presentati circa 700 . A questo punto appare assai difficile che il Senato possa dare il suo via libera al provvedimento, che deve ancora essere esaminato dalla Camera, entro la fine della prossima settimana.

Tra l'altro proprio in Aula dovrebbe essere data risposta ad alcuni dei nodi rimasti irrisolti nel passaggio del testo in Commissione. A cominciare dall'abolizione della Guardia forestale con il suo accorpamento in parte nei Vigili del Fuoco e per un'altra fetta nella Polizia di Stato. Molte voci si sono levate contro la soppressione del Corpo. Anche la riduzione delle Camere di commercio fa discutere: i lavoratori hanno annunciato che scenderanno in piazza contro le fusioni.