In parlamento

Basta spot, avvertenze shock: così la Camera prepara la stangata al gioco d'azzardo

di Roberto Turno (da www.ilsole24ore.com)

L'azzardo come le bionde. I videopoker e i gratta e vinci come le sigarette. Si scrive con l'acronimo GAP, si legge Gioco d'Azzardo Patologico. Una malattia in piena regola, che peraltro assicura entrate miliardarie alle casse di uno Stato benevolo che troppo a lungo è stato lì solo a guardare. E a incassare, naturalmente. Ma adesso la Camera si prepara a colpire duramente, dopo la prima stangatina del "decreto Balduzzi" del 2012 poi asciugato nell'iter parlamentare. E così sui tagliandi delle lotterie istantanee troveremo scritto che "questo gioco può ridurti in povertà", che è "vietato ai minori" e che "nuoce gravemente alla salute", proprio come sui pacchetti di sigarette. Ma non solo: il divieto di pubblicità dei giochi sarà totale e chi sgarra potrà pagare fino a 500mila euro. E perdere concessione ed esercizio. Con ferrei controlli su chi gioca: si scommetterà solo inserendo la carta sanitaria e senza aver alcun bancomat a portata di gioco.

Partiti uniti, aspettando l'Economia
La scena della guerra al GAP, cioé all'azzardo compulsivo, si svolge in commissione Affari sociali della Camera, dove da otto proposte di legge iniziali si è arrivati a un testo unico di dodici articoli, relatrice Paola Binetti dell'ormai frantumata Scelta civica di Mario Monti. Ma le distanze tra partiti, in questo caso, sembrano non contare. C'è grande unità in commissione. E neppure il Governo per ora ha frenato, chissà se l'Economia a suo tempo alzerà la voce. Vedremo dai pareri delle altre commissioni, a cominciare dalla Bilancio e dalla Attività produttive. Certamente l'approdo in aula, ancora non calendarizzato, sarà la prova del nove per capire il destino della legge. Che intanto con i suoi 12 articoli, creerà già tanti dispiaceri. La commissione ha esaminato ormai 10 articoli su 12, dunque è molto avanti. E gli emendamenti approvati rafforzano l'attacco all'azzardo e l'attenzione sanitaria alle ludopatie, che sono una malattia da livelli essenziali di assistenza.

Stop agli spot, scommesse solo con la card sanitaria
Il testo adottato dalla commissione si occupa per prima cosa della tutela delle patologie da gioco compulsivo. Indicando i nuovi servizi regionali,le esenzioni dalle spese per le prestazioni legate alla malattia, istituendo un numero verde nazionale, creando un Osservatorio nazionale al ministero della Salute (non più all'Economia), impegna il ministero dell'Istruzione per il suo ruolo sui giovani studenti. E poi assesta i colpi di maglio contro l'azzardo. L'acceso alle macchinette potrà avvenire soltanto utilizzando la tessera sanitaria, si dovranno individuare i meccanismi per impedire il gioco ai minori. Tutte le giocate saranno sotto check: sarà rilevato numero di giocate e somme scommesse «anche in modo progressivo» dai singoli giocatori. Ogni videoterminale dovrà mettere in evidenza le avvertenze sui rischi del gioco per la salute, pena una multa fino a 100mila euro e il sequestro in caso di recidiva. Tutti i tagliandi dovranno contenere «messaggi» di avvertenza sui rischi e sui danni possibili.
Di più. La pubblicità sarà del tutto vietata (sia diretta che indiretta). Le sale giochi e scommesse non potranno nascere entro un raggio di 300 metri da scuole, ospedali e luoghi di culto. E fino a 100 metri da banche e uffici postali. Nasce poi un Fondo per la prevenzione e la cura, che sarà alimentato dall'1% delle percentuali di operatori e concessionari. E un altro Fondo per le famiglie dei giocatori patologici, che a sua volta conterà sull'1% delle entrate per le sanzioni a chi viola la legge.

Per 5 anni basta nuove macchinette
Attacchi frontali, quelli del testo originario, sottoscritti in pieno durante i voti in commissione. Anzi, se possibile, rafforzati. Ecco così il divieto ulteriore per cinque anni di introdurre «nuovi apparecchi o piattaforme on line» per il gioco d'azzardo «a valere sulle concessioni già in essere» e anche di nuovi tipi di giochi d'azzardo. E la possibilità di pagare le vincite alle macchinette solo con moneta elettronica, con l'obbligo di rilasciare la ricevuta della scommessa effettuata e della somma vinta «evidenziando la differenza»: se hai vinto, cioé, o no. E se (e quanto) hai perso, è chiaro.
E ancora: i ticket delle «lotterie istantanee» dovranno riportare le scritte "cancerogene" come per le sigarette. Sono già state indicate le formule: "questo gioco nuoce alla salute", "questo gioco può provocare dipendenza", "questo gioco può ridurti in povertà", "questo gioco è vietato ai minori di 18 anni". Tanto per capirsi. Perché poi c'è l'altolà alla pubblicità. Con sanzione massima fino a 500mila euro. Ma anche premi per gli esercizi e i circoli privati che rimuovono le macchinette mangia soldi (e salute): saranno premiati con un «apposito indennizzo economico». Quanto grande, non è dato sapere.

Scommesse: Abruzzo cicala, Basilicata formica
Si calcolano fino a 1 milione di giocatori patologici, almeno 92mila giovani tra 15 e 19 anni, entrate per lo Stato esplose del 250% dal 2004 al 2012 fino a più di 8 mld a fronte di 87 mld di raccolta dalle giocate. Con la Lombardia in testa e cinque regioni – Lombardia, Lazio, Campania, Emilia Romagna e Veneto – che da sole raccolgono il 55% delle scommesse. Anche se poi è l'Abruzzo che nel 2012 spendeva di più pro-capite (3.440 euro a testa in media), poi il Lazio (1.418 euro) e la Lombardia (1.319) euro). In Basilicata (887 euro), Sardegna (906 euro) e Sicilia (921 euro), invece, il vizietto dell'azzardo vantava spese pro-capite più basse.

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