In Parlamento

Specializzandi, si cambia: tagli mirati alla durata delle scuole di specializzazione

La legge di stabilità ha tagliato in modo "lineare" un anno alle scuole di specializzazione che da cinque anni di durata passerebbero a quattro. E nel Dl istruzione all'esame della commissione Cultura della Camera si corre ai ripari: un emendamento (primo firmatario Filippo Crimì, Pd, ma sottoscritto da altri 52 deputati di vari partiti della maggioranza e non solo) approvato nella nottata di ieri prevede la riduzione, ma mirata e calibrata secondo i limiti minimi previsti dalla normativa europea e soprattutto riorganizzando le classi e le tipologie di corsi di specializzazione medica. Proprio come hanno sempre chiesto a gran voce le associazioni degli specializzandi (VEDI ) e ribadito dalla ministra alla Salute Beatrice Lorenzin che ha definito «inapplicabile» il taglio lineare alla durata delle scuole di specializzazione..

Riduzioni e risparmi
La nuova regola, sempre secondo il testo approvato, vale per gli iscritti al primo anno di corso al momento dell'entrata in vigore della legge, mentre fino al terzo anno di corso sarà il ministero dell'Università ad adeguare, con proprio decreto, l'ordinamento didattico alla nuova durata. Per gli specializzandi iscritti dal quarto anno in poi, invece, l'ordinamento didattico resta quello attuale.

L'emendamento prevede poi che eventuali risparmi derivanti dalla nuova previsione siano destinati all'incremento dei contratti di formazione specialistica medica.

Numero di contratti
Per quanto riguarda il numero globale degli specialisti da formare per ogni specializzazione si dovrà tenere conto: dell'obiettivo di migliorare progressivamente la corrispondenza tra il numero degli studenti ammessi ai corsi di laurea e quello dei medici ammessi alla formazione specialistica; del quadro epidemiologico; dei flussi previsti per i pensionamenti e delle esigenze di programmazione delle Regioni rispetto alle attività del Ssn.

Formazione nel Ssn
Gli specializzandi, per potersi formare all'interno delle aziende Ssn, dovranno fare domanda all'Università dove ha sede la scuola che dovrà approvarla secondo le regole degli accordi Ssn-Università. Ci vorrà però anche il parere favorevole dell'azienda sanitaria e la nuova destinazione delllo specializzando non potrà «dare luogo a indennità, compensi o emolumenti comunque denominati, diversi anche sotto il profilo previdenziale da quelli spettanti a legislazione vigente ai medici specializzandi».

Responsabilità assistenziale
I medici in formazione specialistica, infine, assumono una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi definiti dall'ordinamento didattico del corso di specializzazione e in base modalità individuate dal tutor, concordate e approvate con la direzione delle scuole di specializzazione e con i dirigenti responsabili delle unità operative presso cui si svolge la formazione.

Naturalmente tutto dovrà avvenire senza «nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».

Specializzandi soddisfatti
Immediata la reazione del Segretariato italiano giovani medici (Sigm) che ha espresso «grande soddisfazione per il fatto che sia stata recepita la loro richiesta che la rimodulazione del percorso formativo specialistico universitario post lauream di area sanitaria venga tradotta non in una legge di spesa, come da iniziativa assunta dall'Economia che ha prodotto uno specifico articolo in seno al Ddl di Stabilità, ma in una norma di contenuto. In tal modo, la rimodulazione potrà essere frutto di una scelta ragionata e tarata sugli obiettivi formativi e professionalizzanti e non su un approccio di tipo ragionieristico che si fonda sulla logica dei "tagli lineari", impostazione che è stata puntualmente colta dal Governo, a cominciare dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin».

Un sondaggio per i giovani medici
La Sigm ha anche colto l'occasione «per dare forza e sostegno al percorso di conversione del Dl Carrozza» e ha lanciato un sondaggio on line , rivolto agli specializzandi ed agli aspiranti specializzandi (medici e non medici) «finalizzato a meglio orientare l'azione del Legislatore» è l'intenzione del Sigm.
Il sondaggio mira a tre aspetti:
1) durata ed articolazione del percorso di formazione specialistica;
2) attivazione della scuola di specializzazione in medicina generale;
3) programmazione del fabbisogno di medici.