In Parlamento

All'esame del Senato la legge di conversione del decreto sul commissariamento dell'Ilva

di Rosanna Magnano

Passa all'esame delle Commissioni Ambiente e Industria del Senato - a pochi giorni dal via libera della Camera giovedì scorso con 299 voti favorevoli - il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 61 del 2013 , che disciplina - in via generale e con specifico riguardo allo stabilimento Ilva di Taranto - il commissariamento straordinario di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale la cui attività produttiva comporti pericoli gravi e rilevanti all'ambiente e alla salute a causa dell'inottemperanza alle disposizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA). Il testo andrà in aula il 29 luglio.

L'iter del disegno di legge. Relatori del provvedimento sono i senatori Salvatore Tomaselli del Pd per la commissione Industria e Francesco Bruni del Pdl per la commissione Ambiente. Oggi alle 15.30 ci sarà una nuova seduta congiunta delle due commissioni. Il calendario prevede che il decreto, una volta concluso l'esame in sede referente delle due commissioni e acquisito il parere delle altre competenti a pronunciarsi sul testo, vada in aula per la seduta del 29 luglio in quanto il provvedimento, varato dal Governo il 4 giugno, scade il 3 agosto.


Le modifiche apportate alla Camera. La portata applicativa del provvedimento è stata circoscritta alle imprese che impieghino almeno 1000 lavoratori subordinati, compresi quelli ammessi al trattamento di integrazione dei guadagni, da almeno un anno. Una modifica approvata nel corso dell'esame in sede referente specifica che il commissariamento può essere disposto non più solo nei confronti dell'impresa nel suo complesso, ma anche dello specifico ramo d'azienda o stabilimento e che in quest'ultimo caso vadano offerte idonee garanzie patrimoniali e finanziarie per l'adempimento alle prescrizioni ambientali. Alle condizioni previste dalla disposizione richiamata nel testo (art. 1 del D.L. 207/2012), si aggiunge l'ulteriore contingenza - prevista direttamente dal D.L. - che l'attività produttiva dello stabilimento abbia comportato e comporti oggettivamente "pericoli gravi e rilevanti per l'integrità dell'ambiente e della salute" a causa della inosservanzadell'autorizzazione integrata ambientale. Con riguardo all'inosservanza dell'AIA, il testo approvato dalle Commissioni in sede referente contiene la specificazione che essa deve essere reiterata. Le Commissioni hanno approvato anche alcune modifiche volte a rafforzare le garanzie del procedimento che porta al commissariamento. E' stata così inserita nella procedura di commissariamento l'espressione del parere delle competenti commissioni parlamentari ed è stato previsto in modo esplicito quali sono le Autorità competenti (citate genericamente nel testo originale del decreto legge) a rilevare l'inosservanza delle prescrizioni contenute nell'AIA, ossia l'Istituto superiore per la protezione ambientale, con il supporto delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente. Inoltre si è specificato che tale accertamento deve essere effettuato in contraddittorio con l'impresa interessata.


L'indagine conoscitiva. L'esame del decreto legge sul commissariamento dell'Ilva da parte del Senato si incrocia sia con l'indagine conoscitiva sull'Ilva e sulla siderurgia in Italia che sta compiendo la commissione Industria, sia con le audizioni informali per lo stabilimento siderurgico di Taranto. Per queste ultime oggi alle 14.30 sarà la volta di Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia (l'Agenzia regionale di protezione dell'ambiente), mentre domani, invece, toccherà alle 8.30 a Edo Ronchi, sub commissario dell'Ilva, e alle 14.30 all'associazione ambientalista Peacelink che sul tema dell'Ilva si é nuovamente rivolta nei giorni scorsi all'Unione europea sollecitando un'azione di vigilanza e di controllo.

Il pressing di Vendola. Sul Senato, in vista della conversione in legge del decreto 61, fa intanto pressing il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che auspica il ripristino della figura del Garante dell'Aia Ilva, ruolo che nel testo licenziato da Montecitorio é stato soppresso col trasferimento al commissario delle funzioni di informazione e di partecipazione dei cittadini al processo di risanamento dell'acciaieria. Una scelta già contestata quando è stata appresa - il garante Aia é stato nominato a gennaio nella persona dell'ex procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito - e divenuta ulteriore motivo di critica nei giorni scorsi dopo che il commissario dell'Ilva, Enrico Bondi, ha inviato alla Regione Puglia la risposta dell'azienda in merito alla legge regionale sulla Valutazione di danno sanitario. In questo documento, infatti, l'Ilva contesta sia la legge che l'analisi sull'origine dei decessi per tumori a Taranto, evidenziando altre cause come il fumo da sigarette e l'esposizione all'amianto (si veda articolo correlato). Lunedì scorso Bondi ha precisato che il documento in questione é stato redatto prima del commissariamento, é stato trasmesso alla Regione solo per un contributo di conoscenza, e che in ogni caso esso non inciderà sul piano di risanamento che con l'Aia l'Ilva si é impegnata ad attuare (l'azienda ha previsto una spesa di 1,8 miliardi di euro in 3 anni).

Per un chiarimento sul caso Taranto Bondi è stato convocato per il 24 luglio dal ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando.