In Parlamento

Decretone: con farmaci, giochi e cure primarie la Affari sociali conclude l'esame. Il testo finale

Scontro sui farmaci e sulla revisione del Prontuario nazionale, compromesso sui giochi, via libera alle richieste delle Regioni per le cure primarie. Con la votazione sui capitoli più difficili dell'esame parlamentare si è concluso ieri il dibattito in commissione Affari sociali alla Camera sul decretone sanitario Balduzzi, che ora attende il parere delle altre commissioni (c'è tensione su quella del Bilancio che potrebbe bocciare una serie di novità, soprattutto al capitolo dei giochi) per approdare in aula lunedì 15 ottobre.

Le commissioni che dovranno esaminare oggi il provvedimento sono: Affari costituzionali; Giustizia; Finanze; Ambiente; Attività produttive; Lavoro pubblico e privato: Agricoltura; Politiche dell'Unione europea.

Sui farmaci a dettare le modifiche sono stati Pdl, Lega e Udc che hanno approvato una serie di emendamenti grazie ai quali rispetto al testo originario restano nel prontuario anche i medicinali la cui efficacia «non è sufficientemente dimostrata alla luce delle evidenze rese disponibili dopo l'immissione in commercio». E per quelli che non soddisfano il criterio di economicità in rapporto al risultato terapeutico previsto salta la procedura di rinegoziazione del prezzo. Cancellata anche la previsione di poter utilizzare farmaci off label (indicati per una terapia e adatti anche a un'altra) con un profilo di sicurezza «non inferiore a quella del farmaco autorizzato» come alternativa terapeutica se meno costosi rispetto alla terapia ufficiale. «L'obiettivo era portare l'industria verso traguardi più vicini al Servizio sanitario nazionale», ha commentato il ministero Renato Balduzzi. «Avete ceduto ai lobbisti», è l'accusa dei deputati Pd.

Stretta poi sulla pubblicità dei giochi con vincita in denaro: non si potranno trasmettere spot in tv mezzora prima e mezzora dopo programmi per i minori. E non si potrà fare pubblicità al cinema nei film destinati ai minori ne sulla stampa a loro dedicata. Divieto di giochi on line nei pubblici esercizi e torna la distanza minima delle sale gioco da scuole e ospedali, ma senza un limite: sarà un decreto di Economia e Salute con un'intesa in Conferenza unificata a stabilirlo.

Poi il capitolo delle cure primarie. L'emendamento concordato tra Governo, governatori e parlamentari, prevede tra l'altro la nascita dell'assistenza h24 in studi medici aggregati ed entro 180 giorni dalla conversione del decreto il conseguente adeguamento delle convenzioni nazionali dei medici di base. Inoltre, le Regioni potranno impiegare personale dipendente presso le nuove strutture multi-professionali. Tutto passa in mano alle Regioni di fatto e questo ai sindacati non piace: i generalisti della Fimmg, i pediatri della Fimp e gli specialisti del Sumai criticano e promettono una «reazione dura della categoria». Il testo è rimasto quello concordato, anche se una serie di subemendamenti hanno ritoccato alcuni capitoli (si veda il testo ricomposto).

Infine, confermato il divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni con sanzioni amministrative da 250 a mille euro per chi trasgredisce e da 500 a 2mila euro se la trasgressione è ripetuta e finanziata con 4 milioni la diffusione dei defibrillatori nell'attività sportiva.

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