Europa e mondo

Farmaci, Ema paralizzata. Rasi ha già lasciato l'ufficio

di r.tu.

Una commissione semi paralizzata, e che tale rischia di restare almeno per un anno. Se non qualcosa di più. Altro che politica europea del farmaco. L'Ema decapitata del suo direttore esecutivo – l'italiano Guido Rasi, già direttore dell'Aifa - con la sentenza del tribunale per la funzione pubblica della Ue, rischia seriamente un pericoloso stallo operativo. Con il pericolo di un effetto a catena per situazioni simili in tutte le Agenzie europee. Rasi intanto ha già fatto le classiche "valigie": ha lasciato gli uffici con un passaggio delle consegne al direttore amministrativo, il tedesco Andreas Pott. Ma dovrebbe essere solo una soluzione ponte. In attesa delle prossime mosse di competenza della Commissione europea, colpevole del pasticcio dell'aprile 2001 sul concorso alla carica di vertice dell'Ema.
Che soluzione-ponte? Oltre alle pratiche da sbrigare sui farmaci già oggi sul suo tavolo, l'Ema ha del resto altri compiti da svolgere. Non ultimo la presenza in ambito internazionale nei "saloni" e nelle occasioni che contano. O sulle pratiche sanitarie e le emergenze che richiedono competenze salde e condivise e un ruolo non solo politico forte e deciso.
Ora, la Commissione dovrà prendere rapidamente alcune decisioni. Anzitutto se appellarsi alla sentenza, ma ci vorrà tempo e comunque un rimescolamento delle decisioni dei giudici, arriverebbe troppo tardi. Ecco così che potrebbero affacciarsi altre soluzioni per garantire operatività e continuità d'azione, come ad esempio la creazione di un interim ad hoc, senza scordare che non è in gioco quel che ha fatto Rasi, ma la procedura di selezione seguita tre anni fa. La soluzione potrebbe essere presa anche nel giro di 1-2 settimane, dicono le ricorrenti voci di corridoio della Commissione.

Nuovo concorso, ci vuole più di un anno. Intanto i riflettori dovranno accendersi necessariamente sul nuovo concorso. Perché ci sarà un nuovo concorso. E, visti i precedenti, non potrebbe concludersi prima di un anno. Ma probabilmente anche di più. Ecco perché la paralisi è vissuta con grande preoccupazione nella Ue. E anche tra gli operatori del settore, con le industrie farmaceutiche che stanno col fiato sospeso. Perché c'è un vuoto in più sempre in ambito sanitario nella Ue: la recente uscita di scena dal vertice della Dg Salute ancora una volta di un'italiana, Paola Testori Coggi. Che deve ancora essere sostituita. Doppio vuoto, doppia paralisi. Altro che salute Ue, appunto.