Gazzetta Ufficiale

Pubblicato il decreto Balduzzi: in vigore da ieri. Formigoni: «Regioni pronte a ricorrere alla Consulta»

Il "decreto Balduzzi" è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato (la n. 263 del 10-11-2012 - Supplemento ordinario n. 201) e da ieri è in vigore. Tra i punti-chiave della nuova legge («Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute»), il riordino della medicina territoriale secondo il modello h24, tempi certi per l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, la stretta su ludopatia e gioco d'azzardo, sistemi di tracciabilità per la libera professione intramoenia. Proprio su quest'ultimo punto è imminente la prima delle scadenze previste nel decreto: entro il 30 novembre dovranno essere definite le modalità per realizzare l'infrastruttura di rete per il controllo dell'intramuraria, che nella sua forma attuale negli studi medici cesserà di esistere a fine anno.

Ma neanche è entrato in vigore che già dalle Regioni partono annunci di ricorso. La Lombardia «ha gia preannunciato ricorso alla Corte costituzionale - ha detto il governatore lombardo Roberto Formigoni - contro questo decreto, che è palesemente incostituzionale perché viola le
competenze regionali stabilite dalla Costituzione, e sono convinto che la Consulta ci darà ragione».

«Ho definito subito il provvedimento Balduzzi - spiega - un errore e un orrore, che scatena un'azione di tagli specialmente sulle Regioni più virtuose. Noi siamo una Regione in pareggio, che sta raggiungendo tutti gli obiettivi, e quindi abbiamo diritto di governare la sanità secondo le esigenze dei nostri cittadini, e non sulla base di regole esterne imposte da Roma secondo una visione centralista che riporterebbe inefficienza».

Dal canto loro, i medici di base invitano invece le Regioni a fare presto. «Ora non si torna più indietro», spiega il segretario Fimmg Giacomo Milillo. «Bisogna andare avanti sulla riorganizzazione dell'assistenza primaria. Tocca alle Regioni che dovranno emanare l'atto di indirizzo entro la fine dell'anno. E poi si potranno aprire le trattative per il rinnovo della convenzione di medicina generale, indispensabile per la riforma».

Milillo invita al confronto: «Non ho la palla di vetro per prevedere cosa succederà nelle prossime settimane, ma voglio essere ottimista. Spero, quindi, che le Regioni non decidano di scegliere una linea di boicottaggio. Da parte nostra siamo pronti a ragionare nel merito per trovare soluzioni
condivise». Perché si dice convinto che «è interesse anche delle Regioni trovare un buon accordo nazionale collettivo con i medici del territorio. In caso contrario si tratterebbe di sancire una difficoltà insormontabile, di
cui responsabili saranno principalmente le Regioni. Ma non credo vogliano fare un percorso di questo genere».