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Cantone «Nella sanità ci sono tutti i germi possibili per facilitare la corruzione»

di Lucilla Vazza

«Nella sanità ci sono tutti i germi possibili per facilitare la corruzione: molte voci di spesa, molto denaro pubblico, molti appalti e altrettante stazioni appaltanti. E soprattutto, una enorme presenza della politica che la favorisce». A dirlo è il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenuto oggi a Roma all'incontro "Corruption in sanità e sostenibilità del sistema", promosso da Altems (Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari), che si è svolto presso l'Università Cattolica. Sul tema della corruzione, Cantone ammette che sono stati fatti «passi avanti. Ma - aggiunge - sono ancora pochi se i direttori generali e i primari hanno le tessere di partito. In Italia - sottolinea Cantone - c'è un ampliamento della corruzione che rispetto ad altri Paesi è dovuta proprio alla presenza della politica nella sanità». Cantone punta l'indice anche contro il Piano nazionale anticorruzione: «E stato fatto in fretta, non molto bene», dice. E poi aggiunge: «Diciamocelo chiaramente: chi viene scelto, di solito, come responsabile anticorruzione? Il più "sfigato" dei dirigenti».
Secondo Cantone, il tema della corruzione richiede tre tipologie di interventi: «Un'attività di tipo preventivo, un intervento repressivo significativo e un salto di qualità culturale. Il corrotto e il corruttore infatti - sottolinea - ancora non sono considerati dei veri delinquenti. Un po' come gli evasori fiscali. Questa purtroppo è la cultura del nostro Paese».

Arriva il master anticorruzione in sanità per le Fiamme gialle.
La Rete europea contro le frodi e la corruzione nel settore sanitario ha stimato che in Europa il 5,6% del budget per la sanità è assorbito da questa voce. Oltre al danno economico, la corruzione danneggia la credibilità del sistema, disincentivando gli investimenti e frenando quindi lo sviluppo economico del Paese.
Proprio per combattere con ogni mezzo la corruzione in sanità, nel corso dell'incontro è stato presentato l'accordo stipulato tra la Cattolica di Roma e la Guardia di Finanza, che prevede la formazione degli ufficiali e dei sottoufficiali della GdF sui temi del management sanitario con particolare riferimento agli strumenti di controllo della spesa sanitaria.

Bevere (Agenas): «La corruzione mangia 1,2 miliardi alla sanità pubblica»

«In Italia la corruzione ha raggiunto proporzioni preoccupanti. Il recente rapporto della Guardia di Finanza e della Corte dei conti fornisce una fotografia molto imbarazzante. Il comportamento di alcuni dei nostri dipendenti pubblici provoca oltre che un danno rilevante all'erario, un sentimento di sfiducia della collettività nei confronti di chi, a vario titolo e livello, è chiamato a gestire la cosa pubblica», ha tuonato il direttore generale di Agenas, «Dal rapporto - ha proseguito Bevere - si evince che proprio la sanità è il settore più interessato: 1.176 soggetti coinvolti per un totale di danni alla spesa pari ad 1 miliardo e 280 milioni di euro. Come è evidente, il nostro è un problema etico e in sanità il disvalore di questi comportamenti non può che essere percepito con maggiore indignazione. La sfida del futuro in sanità - ha aggiunto - sarà quella di saper coniugare efficienza e razionalità, oculatezza e incisività, trasparenza e legalità, autenticità e meritocrazia, ma soprattutto - ha concluso - di saper legare le attività di ogni operatore sanitario ai bisogni delle singole persone, al servizio della collettività».