Dibattiti-e-Idee

Caso Englaro, Adi condivide la sentenza CdS su volontarietà dei trattamenti sanitari

L'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) sottolinea la propria condivisione riguardo la sentenza dei giorni scorsi con la quale il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla vicenda di Eluana Englaro. «L'Adi intende ribadire la propria posizione a favore - si legge in una nota - ricordando come già nel 2007 il "Documento sull'Etica e la Nutrizione Artificiale" redatto a Terni, faceva riferimento alla volontarietà dei trattamenti sanitari e quindi anche della nutrizione artificiale, in quanto trattamento medico».

«La chiusura di un caso triste come quello di Eluana - continua l'Adi - serve a far capire la necessità improrogabile di una riflessione più ampia sui processi che portano all'espletamento di un atto medico e sulla integrazione fra questi processi e la deontologia professionale.
A questo proposito Adi intende ritornare su alcuni punti discussi e concordati a Terni e contenuti nel documento, sottolineando in primis come la nutrizione artificiale è un atto medico e in ogni atto medico il rispetto della persona e la dignità del professionista rappresentano il punto di equilibrio del rapporto medico-cittadino».

Elaborato in collaborazione con l'Ordine dei Medici della Provincia di Terni il documento prende in esame gli aspetti tecnico-scientifici ed etico-deontologici della nutrizione artificiale attraverso l'analisi e il commento di alcuni articoli del Codice di Deontologia Medica:

•Un uso appropriato della nutrizione artificiale, secondo quanto indicato dalle linee guida delle società scientifiche accreditate, non può che essere attuato dal Medico specialista in Scienze dell'Alimentazione e Nutrizione Clinica o equipollenti, la realizzazione della Nutrizione Artificiale richiede uno standard operativo di elevato livello.

•La nutrizione artificiale va attuata secondo il principio della proporzionalità delle cure evitando ogni forma di accanimento terapeutico.

•Nessuna pratica di nutrizione artificiale può essere intrapresa senza il consenso informato del paziente.

•In definitiva va evitato un utilizzo esasperato della nutrizione artificiale ma attuato un uso razionale, scientifico, finalizzato e personalizzato.