La violenza sulle donne costa 17 miliardi l'anno. E si spendono solo 6 milioni in prevenzione

Quasi 17 miliardi l'anno. E il prezzo per la collettività della violenza contro le donne, Una piaga che si consuma quotdianamente e che ogni tre giorni miete una vittima perlopiù nel silenzio. Perchè la quasi totalità delle violenze non viene denunciata. L'allarme arriva da Intervita Onlus che ha presentato oggi la ricerca "Quanto costa il silenzio?" patrocinata dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio.
«Accanto agli inaccettabili ed inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra - spiega Intervita - ad aggravare il dramma di una condizione che rende impossibile una vita "normale" alle donne vittime di violenza, ci sono anche gli effetti in termini economici, sopportati sia dalle vittime che dalla società nel suo complesso. Una cifra allarmante. Quasi 17 miliardi di euro i costi economici e sociali della violenza: di cui quasi 2,3 riguardano i costi dei servizi e oltre 14 miliardi di euro quelli umani e di sofferenza. L'equivalente di una strage in cui perdono la vita 11.000 persone o il triplo degli incidenti stradali che avvengono in un anno in Italia!
E questo a fronte di un investimento della società civile di circa 6,3 milioni di euro per cercare di contrastare e prevenire la violenza sulle donne (dati riferiti al 2012)».
L'indagine è stata realizzata da un'equipe di ricercatrici e validata da un Comitato Scientifico presieduto da Anna Maria Fellegara, Vicepresidente di Intervita e Preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Piacenza e composto da: Elisabetta Addis, economista Università di Sassari, Franca Bimbi, sociologa Università di Padova, Maura Misiti, demografa Cnr, Linda Laura Sabbadini, direttore Dipartimento per le Statistiche Sociali e Ambientali Istat, Nando Pagnoncelli, Ceo Ipsos e Rosanna Tarricone, Economista e Direttore Cergas Università Bocconi.
Il progetto prende il via dall'unica ricerca nazionale sul fenomeno elaborata dall'Istat nel 2006. Partendo da questi dati, e con il conforto di altri numerosi e pionieristici studi internazionali, lo studio ricostruisce la prima stima dei costi della violenza contro le donne in Italia.
«Questo nostro studio – spiega Marco Chiesara, Presidente Intervita Onlus – aumenta la consapevolezza di quanto la violenza sulle donne resti sommersa e di quanto spaventose siano le ricadute economiche e sociali sul nostro Paese».

Costi economici. La ricerca ha messo nero su bianco, per la prima volta, i dati di una contabilità che aiuta a ripercorrere le tappe della sofferenza delle vittime: a partire dai cosiddetti costi economici, pari a 2,3 miliardi di euro. Questi comprendono le spese sanitarie (dal pronto soccorso, all'ospedalizzazione, alle cure specialistiche, per un complesso di 460,4 milioni di euro), le cure psicologiche (158,7 milioni di euro), e l'acquisto di farmaci (44,5 milioni di euro). Ai quali si sommano i costi relativi all'impegno delle Forze dell'Ordine, dalle denunce alle investigazioni fino alla trasmissione dei casi all'Autorità Giudiziaria – stimati in 235,7 milioni di Euro; quelli sostenuti dall'Ordinamento Giudiziario per la gestione delle denunce di violenza sulle donne (421,3 milioni di Euro) e il costo per le spese legali (289,9 milioni di Euro).
Senza dimenticare gli oneri che riguardano l'assistenza delle vittime e dei loro familiari – che comprendono i servizi sociali dei Comuni (154,6 milioni di Euro) e dei centri antiviolenza (7,8 milioni di Euro).
La mancata produttività, invece, è stata stimata in 604,1 milioni di Euro.

Costi sociali. Accanto ai costi per i servizi di mancata produttività sono stati anche valutati quelli che vengono definiti "costi sociali" – umani, emotivi ed esistenziali sostenuti dalle vittime, dai loro figli e dai familiari, legati alla riduzione della qualità della vita– per un complesso di 14,3 miliardi di euro. Una stima che quantifica accanto ai danni fisici, anche quelli morali e psicologici (dalla vulnerabilità in cui si ritrova a vivere il nucleo familiare, all'impatto sulle relazioni fino alla trasmissione da una generazione all'altra della violenza). La stima, in questo caso, fa riferimento al risarcimento di danni nel caso di incidenti stradali.
Lo studio stima anche quanto – con attività di prevenzione, iniziative di tipo culturale e di sensibilizzazione - la società italiana investe per contrastare la violenza sulle donne: solo 6,3 milioni di euro l'anno.

Una donna su tre.
In Italia le donne vittime di una qualche forma di violenza, nella fascia di età compresa fra i 16 e i 70 anni sono 6 milioni 743 mila: il 31,9% del totale delle donne italiane. Una condizione che riguarda dunque 1 donna italiana su 3.
Solo nel 2012, inoltre, sono ben 124 le vittime di femminicidio nel nostro Paese, donne uccise dal marito, dal fidanzato o da un ex. A rendere singolare la situazione italiana è un dato che lascia senza parole: solo il 18,2% delle donne che hanno subito violenze li considera reati e solo il 7,2% li denuncia. Dati desolanti se si pensa che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) a livello mondiale, la violenza tra le mura domestiche è considerata la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne (14 - 50 anni). E ancora, sempre secondo l'Oms il 13% degli omicidi nel mondo (pari a 1 su 7) è commesso tra le mura di casa, da parte del partner della vittima. Il 42% di coloro che hanno subito violenze fisiche o sessuali da uomini con cui avevano avuto una relazione intima ha riportato danni alla salute. Quasi 700 mila donne, secondo i dati Istat, hanno subito violenze ripetute dal partner e avevano figli al momento della violenza, e nel 62,4% dei casi i figli hanno assistito a uno o più episodi di violenza.
Quantificare la dimensione economica di un problema che è sociale e culturale, significa offrire strumenti alla politica per aumentare, in maniera mirata, la gamma e l'efficacia delle azioni da mettere in campo, stimolare una rilettura nelle priorità di spesa e di investimento pubblico e comprendere meglio le conseguenze della violenza sulla vita delle donne.
Dare voce al dramma privato che vivono ogni giorno milioni di donne in Italia è l'obiettivo di Intervita Onlus che, con la presentazione della ricerca "Quanto costa il silenzio?", lancia la IV edizione di Siamo Pari! La parola alle donne e la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne "Servono altri Uomini".
Dal 22 al 24 novembre si terrà alTeatro Litta di Milano la IV edizione della rassegna cinematografica "Siamo Pari! La parola alle donne", nata con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza sulla condizione femminile in contesti difficili utilizzando il linguaggio cinematografico con tre giorni di proiezioni, dibatti, tavole rotonde e spunti per parlare del ruolo delle donne nella società contemporanea.