Dal governo

Liberalizzazioni farmacie, Lorenzin contro Guidi:«Il sistema morirebbe, lo difenderò»

Sulle farmacie è scontro tra ministre. Se Federica Guidi (Sviluppo) è pronta a inserire qualche ancora liberalizzazione nel Ddl concorrenza, la collega Beatrice Lorenzin dalla salute conferma che è pronta a dare battaglia fino all'ultimo e a tutto campo per salvare lo statu quo. «Il sistema morirebbe», i farmaci con ricetta «non possono stare al supermercato accanto a un pacco di cerali» il niet della Lorenzin.
Chi ha avuto modo di parlarle nelle ultime ore, anche dentro il suo partito, racconta di una Beatrice Lorenzin furiosa. Tutta colpa dell'uscita della collega al ministero dello Sviluppo, Federica Guidi, che ad Agorà su Rai 3 questa mattina ha alzato il tiro: il suo Ddl pro concorrenza e liberalizzazioni, al momento in calendario al Cdm di venerdì 20 febbraio, ha detto che si occuperà anche di farmacie. Non si sa in che modo e se seguendo le ipotesi della bozza da noi anticipata: quorum abbassato (dunque più farmacie) o con la trasformazione del numero massimo in numero minimo o col quorum a 1.550 abitanti (da 3.300), e insieme con un contestuale limite al numero di licenze. E poi tutti i farmaci C con ricetta non più esclusiva delle farmacie private o con la perdita dei generici codi C con ricetta.

Lorenzin furiosa. Una misura davanti alla quale la Lorenzin aveva preso carta e penna e scritto alla collega ministra per protestare contro interventi presi a sua insaputa. «Qualsiasi decisione in merito spetta (anche) a noi», ha tuonato la ministra. Che oggi, saputo dell'annuncio della Guidi, è andata su tutte le furie. Ministra contro ministra. Si annuncia guerra come ai tempi di Bersani prima e di Balduzzi poi, sulle farmacie. Lorenzin è preoccupata dei costi, dell'effetto morte prematura per le farmacie rurali e di quelle dei piccoli comuni. Poi anche per le tutte le altre farmacie. Vedere certi farmaci in vendita nella Gdo (ma ci sarebbero anche le parafarmacie, peraltro), non piace affatto alla Lorenzin, riferisce chi ci ha parlato. «Ci misureremo, difenderò il sistema fino alla fine», giura la ministra ai suoi. E prepara le truppe. Mentre lo stesso fa chi è di altre idee. Un pezzo in più di problemi per Matteo Renzi, ai quali non a caso i parafarmacisti proprio oggi hanno fatto sapere: «Se ci sei, batti un colpo. Se nulla cambia, prenderemo atto che al Governo manca il coraggio di scalfire un monopolio».

E in serata arriva anche la dichiarazione di Raffaele Calabrò, compagno di partito della Lorenzin (Ncd- Ap). che parla di rischio salute per cittadini e spesa farmaceutica se le liberalizzazioni dovessero passare.
«Ci risiamo! Deve essere una tentazione irresistibile per tutti i Ministri dello Sviluppo economico quella di giocarsi la carta della liberalizzazione dei farmaci di fascia C. pur trattandosi di una scelta che tocca la salute dei cittadini». Eppure, continua Calabrò «non dovrebbe essere difficile comprendere che senza il consiglio del farmacista, gli italiani finirebbero per abusare di farmaci anche senza necessità. Inoltre, sarebbe tangibile il rischio di aumentare la spesa farmaceutica che in questi anni si è tentato in ogni modo di tenere sotto controllo. Il ministro Guidi si occupi di poste, ferrovie e quant'altro, ma lasci tutto ciò che attiene alla salute al dicastero competente», conclude Calabrò.

R.Tu.