Dal governo

Manovra senza sconti per la sanità

di Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore di sabato 20 dicembre)

Nessuno sconto: il Governo conferma i 4 mld di nuovi tagli alle regioni nel 2015 (e fino al 2018) e prepara l'assist per incidere sulle risorse per l'assistenza sanitaria tra 2-3 mld l'anno. Un bisturi che potrà essere utilizzato o riducendo il Fondo sanitario o con specifiche misure locali. E mentre il Parlamento sta per licenziare la legge di Stabilità 2015 con un maxi emendamento di un genere mai abbastanza deprecato (755 commi), proprio ieri la Consip ha dato il via libera a una maxi gara da 1,4 mld anti sprechi per l'acquisto, la prima volta, anche di servizi di pulizia e sanificazione degli ospedali e di tutti gli immobili del Ssn. Un segnale eloquente, che arriva in piena coincidenza con la manovra 2015 che imporrà sempre più alle regioni di fare della lotta agli sprechi e dei "buoni acquisti", una ragione di vita. Sempreché a perderci non siano gli assistiti e la riduzione della copertura sanitaria.
Il testo della manovra, intanto, sarà la cartina di tornasole del futuro che attende la sanità pubblica. Confermando peraltro tutte le novità di questi giorni e nulla aggiungendo agli emendamenti della commissione Bilancio. Le risorse 2015 saranno decurtate di 3,452 mld alle regioni ordinarie e di 548 mln a quelle "speciali", dal 2015 al 2018. Sommandosi dunque ai tagli plurimiliardari degli ultimi anni, da Berlusconi-Tremonti in poi. Con un Fondo sanitario che conferma le cifre del «Patto per la salute»: 112 mld per il 2015, 115,44 mld per il 2016. Peccato che la quota sanitaria potrà subire un taglio almeno pari, ma molto probabilmente più elevato, dell'aumento delle risorse (2 mld) tra il 2014 e il 2015. La manovra del resto mette in chiaro che la riduzione dei fondi alle regioni dovrà avvenire nel rispetto dei livelli di assistenza, che potrà toccare anche l'assistenza sanitaria e che la potatura dei fondi potrà avvenire da parte dello Stato anche considerando le risorse del Fondo sanitario nazionale.
I governatori hanno però ottenuto almeno due risultati. Il primo, molto importante e altrettanto richiesto dai governatori, è il contributo che vale 1 mld per il «patto verticale incentivato» con i comuni; il secondo è la concessione di 100 mln l'anno nel 2015-16 di un contributo in conto interessi sui mutui in favore delle regioni a statuto ordinario. Mentre per quanto riguarda le misure strettamente sanitarie, che includono parecchie previsioni del «Patto» a partire dall'addio ai governatori-commissari nel Ssn (ma nel futuro e con una certa mancanza di chiarezza) , ecco anche le new entry. I fondi per 1 mld per i farmaci destinati alla cura dell'epatite C e in genere ai farmaci innovativi (100 mln dall'Economia, dalla quote per gli "obiettivi di Piano "delle regioni), i nuovi parametri per la pesatura dei criteri su cui costruire il riparto dei fondi sanitari tra le regioni, i 30 mln in tre anni per il centro di andrologia oncologica (Cao). Introdotto in extremis anche l'emendamento della presidente della commissione sanità del Senato, Emilia De Biasi, che con 850mila euro in due anni proponeva la creazione di un registro di donatori di cellule per la fecondazione assistita. E confermato che il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, sarà commissario per il pagamento dei debiti pregressi regionali. la regione, per inciso, è a un passo dal default dopo l'eredità della precedente giunta leghista (e forse non solo)
Casualmente, ma non troppo, proprio mentre in aula al Senato la manovra aspettava il maxi emendamento del Governo, è poi arrivato ieri l'annuncio della Consip sulla nuova maxi gara che va a incidere su una parte di spesa del valore di 11-12 mld, che finora non era possibile aggredire. Tocca adesso servizi di pulizia e sanificazione nel Ssn con una gara da 1,4 mld complessivi su 6 anni (2 di durata della convenzione e 4 dei contratti stipulati sulla base della convenzione) che riguarda il 20% della spesa complessiva del Ssn nel settore. Ci sarà un ricorso diretto alla convenzione Consip e verrà fissato un prezzo benchmark per le pulizie degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie pubbliche. Il tutto, incoraggiando la più ampia partecipazione delle imprese, specialmente sotto forma di "raggruppamenti" così da poter coinvolgere anche le pmi.Non a caso è previsto un tetto ai lotti aggiudicabili per ciascun concorrente. La gara, già benedetta dall'Antitrust, avverrà a procedura aperta e sarà aggiudicata secondo l'offerta economicamente più vantaggiosa.