Dal governo

Le Regioni: «Senza finanziamenti adeguati è il default»

Mentre si tratta sui tagli richiesti dal premier Renzi , è in via di approvazione il documento varato all'unanimità dai tecnici della commissione Salute, da consegnare alla commissione Igiene e Sanità del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Ssn. Ed è qui che le regioni "scoprono le carte".
Il faro è ovviamente il Patto per la salute, che ha mirato alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale ma anche a mantenerne l'universalità. «Si dovrà quindi prevedere - mettono infatti le mani avanti i tecnici regionali - un adeguato finanziamento per garantire la sostenibilità dell'attuale sistema pubblico al fine di evitare uno scenario che prefigurerebbe un autentico "stato di default" dell'intero Servizio sanitario nazionale anche attraverso un serio lavoro di revisione della spesa con la precisazione, già definita, che tutto quello che verrà definito in materia di qualificazione e risparmio della spesa nel Patto per la salute dovrà essere riutilizzato in sanità con azioni programmate in favore della spesa corrente per investire in efficacia ed efficienza delle cure».

Ma alle regioni non manca il senso pratico: tra le indicazioni contenute nel "Patto" che le Regioni ricordano alla Igiene e Sanità, c'è non solo il potenziamento della governance della sanità ma anche la revisione delle dimensioni delle aziende sanitarie, «in un'ottica di razionalizzazione e di efficienza, prevedendo anche funzioni sovra aziendali per: acquisti, gestione amministrativa generale e del personale, sistemi informatici e tecnico-professionali».