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Sdo 2013: ricoveri in calo e spesa in discesa

Ricoveri in calo del 4% in Italia nel 2013 e per la prima volta da molti anni sotto quota 10 milioni. Spesa in discesa (da 29,6 a 29,1 miliardi di euro) e più appropriatezza. E' quanto emerge dal rapporto annuale, basato sulle Sdo, le schede di dimissione, pubblicato dal ministero della Salute sul proprio sito.

Nel dettaglio sono 9.842.485 i ricoveri ospedalieri del 2013, corrispondenti a un totale di 64.312.696 giornate, erogati nel 2013, con una riduzione rispetto all'anno precedente di circa 415 mila ricoveri (-4%) e di circa 2.394.000 giornate (-3,6%).

Sempre rispetto al 2012, i ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza in regime ordinario sono diminuiti di poco più di 390 mila unità (-24% che corrisponde al doppio della riduzione osservata nel 2012) e quelli in regime diurno di circa 180.000 unità (-10%). La principale causa di ricovero è il parto, con 301.440 dimissioni, seguito da patologie cardiovascolari e respiratorie e interventi chirurgici per sostituzione di articolazioni maggiori o reimpianto degli arti inferiori.

Rispetto al 2012 il numero complessivo di ricoveri ordinari per Acuti si riduce da 6.837.823 a 6.634.977 (-2,9%), con una corrispondente diminuzione delle giornate di ricovero da 46.422.668 a 44.802.526 (-3,5%); il numero di ricoveri in regime diurno effettuati si riduce da 2.538.561 a 2.345.258 (-7,6%), per una corrispondente diminuzione di giornate da 7.056.238 a 6.497.781 (-7,9%). L'attività totale per Acuti si riduce da 9.384.071 unità nel 2012 a 8.980.251 nel 2013, con una riduzione di circa il 4,3%.

«La degenza media per acuti si mantiene pressoché costante da diversi anni - si legge nel rapporto - intorno al valore di 6,8 giorni, mentre per le degenza medie per riabilitazione e per lungodegenza si osserva un decremento a partire dal 2009; per l'anno 2013 la degenza media per riabilitazione in regime ordinario è pari a 25,7 giorni, mentre quella per l'attività di lungodegenza è pari a 27,6 giorni».


In lieve aumento la mobilità per acuti. La mobilità complessiva a livello nazionale per acuti in Regime ordinario e in regime diurno è pari, rispettivamente, al 7,6% e al 8%, con un lieve incremento rispetto all'anno precedente (rispettivamente 7,5% e 7,8%).

La mobilità per riabilitazione è pari al 15,2% (sostanzialmente in linea con il valore dell'anno precedente, 14,8%) in regime ordinario e al 10,8% in regime diurno (in leggera diminuzione rispetto al 11,8% dell'anno precedente), e si attesta al 4,2% per lungodegenza (in lieve diminuzione rispetto al 4,7% dell'anno precedente).

Più alta la mobilità per diagnosi principale di tumore. Il numero di ricoveri per acuti in regime ordinario è pari a 562.024 unità, con un valore di mobilità del 9,4% (quasi due punti percentuali in più rispetto alla mobilità generale per acuti in regime ordinario); il corrispondente numero di ricoveri in regime diurno è pari a 186.417 unità, con una mobilità
del 7,4%.

Inappropriatezza in calo, la variabile territorio. «La riduzione dei valori di tutti gli indicatori rispetto al 2012 - si legge nel Rapporto annuale - descrive una tendenza al miglioramento dell'appropriatezza. È interessante sottolineare la stretta correlazione fra il ricorso inappropriato alle strutture ospedaliere e l'inadeguatezza del livello territoriale: questi stessi indicatori, pertanto, possono fornire indicazioni non solo sul corretto uso del setting ospedaliero, ma anche, indirettamente, sulla capacità assistenziale degli altri Livelli di Assistenza».


Migliore efficienza dell'assistenza sanitaria e ridotta inappropriatezza rispetto al 2012 soprattutto per le malattie polmonari croniche, il diabete non controllato ed il diabete con complicanze, l'asma nell'adulto e l'influenza nell'anziano; le patologie correlate all'alcol.

L'ospedalizzazione per insufficienza cardiaca si riduce di circa 4 punti per 100 mila abitanti nella fascia di età adulta (18 anni e più), mentre si riduce di circa di 28 punti per 100 mila abitanti nella fascia di età oltre i 65 anni; si osserva, inoltre, una riduzione di circa 0,7 punti per 100 mila abitanti dell'ospedalizzazione per amputazione nei pazienti diabetici..


La spesa. Nel 2013 sono stati spesi poco più di 29 miliardi di euro per i ricoveri ospedalieri. Rispetto al 2012, la spesa è diminuita leggermente, passando da 29 miliardi e 570 milioni di euro a 29,1 miliardi euro (-400 mln).
La fetta di spesa più elevata riguarda l'attività per gli acuti con 26,6 mld di euro (di cui 23,65 mld in regime ordinario e 2,95 mld in regime diurno); 2,54 mld sono andati all'attivita' di riabilitazione (di cui circa 100 mln per il regime diurno) e circa 455 mln alla lungodegenza.