Dal governo

Manovra Renzi: soluzione politica, la sanità non paga. Ecco l'ultimo testo azzerato

Prima il tweet gioioso di Beatrice. Poi la goliardata del premier in confenza stampa («Se trovate nel testo la parola tagli e sanità vi pago da bere»). Infine la conferma della soluzione tutta politica, maturata nelle ultimissime ore che hanno preceduto il breve Consiglio dei ministri che oggi pomeriggio ha varato la Spending di Matteo Renzi: per la copertura del bonus Irpef la sanità non ha versato alcun tributo.

«Quella di oggi è una grande vittoria - ha commentato Lorenzin - non solo mia ma di tutti i cittadini. Abbiamo mantenuto la promessa di non fare tagli lineari alla sanità. In tutto il decreto infatti la parola sanità non è menzionata e questo è estremamente importante. In particolare in questo decreto ci sono due cose fondamentali: la prima è che le persone che guadagnano fino a 1500 euro al mese si troveranno in busta paga 80 euro in più, inoltre abbiamo anche previsto un'ulteriore diminuzione del 10% dell'Irap questo significa un vero e proprio abbassamento delle tasse e l'abbiamo ottenuto senza fare tagli alla sanità. Rimane quindi intatto il principio che io ho affermato in questi mesi di fare tagli e risparmi attraverso il patto della salute e reinvestirli in sanità.
Il decreto dà autonomia alle regioni e agli enti locali di gestire una serie di recuperi permettendo per quanto ci riguarda come comparto di effettuare investimenti in innovazione, ricerca e personale».

Smentite dunque tutte le anticipazioni della vigilia e stralciati tutti gli interventi previsti nella bozza d'ingesso del Dl sulla giustizia sociale che porterà bonus fiscale per i lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra 8.000 e 26.000 euro l'anno: sopravvive solo la stretta sui beni e servizi - capitolo per il quale Regioni e PA dovranno risparmiare oltre 700 milioni, anche al capitolo sanità ( dove i beni e servizi acquistati quotano ogni anno circa 36 miliardi) - e l'ulteriore virata sul rientro dai debiti P.A. Capitolo sul quale Renzi si è dichiarato inflessibile, mettendo sul piatto 770 milioni con cui i Governi locali dovranno affrettarsi a saldare i fornitori, pena - in caso contrario - interventi commissariali in corso d'opera. Il resto dei "risparmi" attesi finirà col confluire inesorabilmente nel Patto per la Salute sul quale la Lorenzin - incassata la vittoria nel braccio di ferro con la Ragioneria - sarà ora più che mai decisa a premere l'acceleratore (approvazione entro maggio), povvedendo a far da sé i "tagli" in casa propria.

Ecco intanto le misure annunciate da Renzi all'«oraics, per un'Italia Coraggiosa Semplice» (per la cronaca verso le 17.30 di Venerdì Santo), scandite dai 10 tweet del profilo twitter di palazzo chigi che hanno accompagnato l'incontro con i giornalisti: ciascuno con l'hastag #oraics più qualcun altro a tema.

1 - #byebyeautoblu massimo 5 vetture a ministero, forze di sicurezza tornano in strada #oraics

2 - #opendata tutte le spese degli enti locali online entro 60 giorni #oraics

3 - #normaolivetti tetto di 240mila euro per stipendi megadirigenti della p.A. #oraics

4 - 80 euro al mese per 10 mln di persone #oraics

5 - #f35 revisione del programma aereo per 150 mln #oraics

6 - #immobili meno spreco di spazio negli uffici pubblici
#oraics

7 - #municipalizzate sfoltire e semplificare da ottomila a mille #oraics

8 - #diesirap confermato taglio del 10% per le aziende #oraics

9 - #ognipromessaédebito basta attese, pagamenti più rapidi alle imprese #oraics

10 - #bankitalia con la rivalutazione delle quote al 26% un contributo importante dalle banche #oraics

Cautamente soddisfatto il primo commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio: «Il fatto che il decreto legge varato oggi dal Governo non contenga tagli per la sanità è una notizia positiva, soprattutto alla luce delle indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi dalla stampa. Detto questo dovremo poi valutare con grande attenzione il decreto e la scrittura delle norme per esprimere la nostra opinione e fornire al Governo e al Parlamento un contributo di proposte».

Stesso sound nel commento di Luca Coletto, coordinatore degli assessori regionali alla Salute: «La guerra è guerra. E per ora abbiamo portato a casa il risultato. Certo, mercoledì in Commissione salute vedremo il documento, ma per ora posso dire di essere soddisfatto. Se questa vittoria, ovvero l'assenza di tagli per la sanità, è dovuta al pressing fatto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dalle Regioni, beh allora continueremo a fare pressing. In sanità i risparmi sono possibili, ma razionalizzare non vuol dire fare tagli lineari, quanto piuttosto ottimizzare e sfruttare meglio le risorse. Il ministro Lorenzin ci ha ascoltato, e oggi posso farle solo i complimenti. Ora la palla passa al Patto per la salute, che deve essere condiviso, e soprattutto avere obiettivi e un quantum per le Regioni ben definito. Elementi essenziali per una buona programmazione. Ma non saranno tagli: c'è poco da tagliare, siamo praticamente arrivati all'osso».

«E' finita l'era dei tagli alla sanità o alla ricerca - ha dichiarato Davide Faraone, responsabile welfare della segreteria del Partito democratico - che andavano a colpire soprattutto i cittadini a reddito medio-basso. Ed è finito il tempo delle chiacchiere a vuoto e dei gufi: è l'ora dei fatti concreti come quello di oggi, la più grande redistribuzione di denaro mai avvenuta negli ultimi anni. Il leader del Pd e il suo Governo fanno veramente sul serio e mantengono la parola, ridando credibilità alla politica. Forse è davvero la volta buona», conclude.

VEDI LA CONFERENZA STAMPA DI MATTEO RENZI E PIERPAOLO PADOAN

I FLASH DELLA LA GIORNATA

Manovra Renzi: braccio di ferro Salute-Economia. Categorie in allarme

Manovra Renzi: Consiglio dei ministri alle 15,30. Lorenzin: «Darò battaglia»

Irpef, Renzi: «Non ci sono tagli in sanità»

Irpef, si allarga il fronte del no ai tagli

Manovra Renzi: dalla sanità 2,03 miliardi in due anni?

Irpef, Lorenzin twitta: «Ufficiale, niente tagli alla sanità»