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Sperimentazione animale, Lorenzin: «Purtroppo è ancora indispensabile»

«Purtroppo la sperimentazione sugli animali è ancora indispensabile, anche se ovviamente vogliamo dimostrare a tutti che viene effettuata solo quando necessario e con rispetto per gli animali. E' un tema molto sentito dall'opinione pubblica, che al contempo si aspetta dalla scienza risposte sempre più risolutive per migliorare la propria qualità della vita e aumentare longevità e salute». E' il messaggio della ministra della Salute Beatrice Lorenzin al convegno questa mattina a Roma, «Sperimentazione animale e diritto alla conoscenza e alla salute», promosso dalla presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi.

«Diventa quindi importante - continua Lorenzin - far uscire le obiettive e razionali ragioni del metodo scientifico dalle aule accademiche e dai laboratori per divulgarne i codici e farli diventare patrimonio di tutta la societa'. L'intera comunità scientifica ritiene oggi la sperimentazione animale insostituibile nella sperimentazione. Tuttavia il nostro sforzo deve essere, parimenti, finalizzato a garantire un più alto livello di tutela degli animali utilizzati a scopi scientifici".

"Oggi - sottolinea la ministra - con lo schema di provvedimento di recepimento della direttiva Ue numero 63 del 2010, già approvata in via preliminare dal Consiglio dei ministri, sono stati introdotti stringenti requisiti e ben precise condizioni per lo svolgimento delle attività di allevamento, fornitura, utilizzazione nonché per la realizzazione di progetti che prevedono l'utilizzazione di animali nell'ambito di attività di sperimentazione".


"Il benessere degli animali - conclude Lorenzin - è quindi eletto quale obiettivo fondamentale e soprattutto si è presa coscienza della necessità di ridurre, in maniera progressiva, il numero di animali utilizzati nella sperimentazione fino ad arrivare alla completa sostituzione degli stessi con pratiche e metodi alternativi alla sperimentazione laddove siano disponibili ed accessibili senza inficiare la bonta' del risultato".

Nel dibattito è intervenuta anche la senatrice a vita e famacologa Elena Cattaneo, membro della commissione Igiene e sanità del Senato : «Come scienziati - spiega - lavoriamo con una tensione etica forte verso la sperimentazione animale e questo fa parte del nostro dna. I metodi alternativi li sviluppiamo noi, li usiamo ogni giorno in laboratorio e sappiamo benissimo che non sono alternativi ma complementari. Passare da una cellula in vitro o da un computer a un essere umano sarebbe irresponsabile. Per arrivare oggi a scoprire le cause di molte malattie non possiamo fare a meno della sperimentazione animale».

Il provvedimento all'ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni.
Il 16 gennaio prossimo la Conferenza Stato Regioni dovrà esaminare il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Sul testo si è espressa il 9 gennaio scorso la Commissione Politiche dell'Unione europea rilevando possibili incompatibilità con la normativa europea. Il Dlgs infatti rispetto alla direttiva comunitaria introduce ulteriori divieti: il divieto di fare ricerca sulle sostanze d'abuso e sugli xenotrapianti, il divieto di allevare cani, gatti e primati non umani a fini scientifici (pur mantenendo la possibilità di utilizzarli con la conseguente necessità di importarli), il divieto di utilizzare animali nei corsi universitari delle facoltà scientifiche legate alla ricecra biomedica ad esclusione della facoltà di Medicina veterinaria.

Analisi di impatto del provvedimento sulla sperimentazione animale. Nell'ultima versione dell'analisi di impatto del Dlgs trasmessa alla Conferenza Stato Regioni si spiegano le motivazioni e le conseguenze della ulteriori restrizioni introdotte dall'Italia rispetto a quanto previsto dalla normativa comunitaria.

Moratoria di tre anni. La parte discrezionale che introduce un livello superiore di regolazione, viene in parte differita all'1 gennaio 2017, anche per consentire ai soggetti interessati di cesssare le procedure che non saranno comunque autorizzabili e in particolare per le sperimentazioni finalizzate: alla produzione e controllo di materiale bellico; per gli xenotrapianti; per le sostanze d'abuso; nel corso di esercitazioni didattiche svolte nelle scuole primarie, secondarie e nei corsi universitari, ad eccezione della facoltà di Medicina veterinaria, nonché dell'alta formazione dei medici e dei medici veterinari.

Per quanto riguarda il divieto di allevare cani, gatti e primati non umani a fini sceitnifici, l'analisi d'impatto sottolinea come l'intervento regolatorio, allo stato attuale «non produce effetti sulle Pmi, in quanto sul territorio nazionale non operano aziende di tipo commerciale di allevamenti di cani, gatti e primati non umani da destinare lla sperimentazione, l'unica azienda autorizzata è Green hill, attualmente sottoposta a sequestro cautelativo. L'intervento regolatorio, rispetto alla vigente normativa, comporterà la possibilità di svolgere attività di allevamento di alune specie animali alle specifiche er igorose condizioni previste dall'intervento».

Tra i vantaggi presentati dall'opzione prescelta: «maggiore tutela degli animali utilizzati a fini speriemntali, maggiore incentivo a utilizzare metodi alternativi alla sperimentazione animale; maggiore trasparenza sull'attività di ricerca (pubblicazioni di sintesi non tecniche dei progetti di ricerca autorizzati)».

Risorse finanziarie per gli «approcci alternativi». Il ministero promuove lo sviluppo e la ricefca di approcci alternativinonché la formazione e aggiornamento per gli operatori. A tal fine, si legge nel documento tecnico sull'impatto del Dlgs, sono destinate apposite risorse finanziarie: i proventi derivanti dalle nuove sanzioni amministrative, quando irrogate dal ministerod ella Salute; il ricorsod ello 0,5% delle risorse destinate agli istituti zooprofilattici sperimentali per attività di ricerca corrente; un milione di euro l'anno per il trennio 2014-16.