Dal governo

Stamina: Aifa diffida gli Spedali Civili di Brescia dal trasferire le cellule. Nuove critiche al protocollo: «Quantità di cellule utilizzata nei trapianti sui topi»

di Manuela Perrone

L'Agenzia italiana del farmaco diffida gli Spedali Civili di Brescia «dal procedere al prelevamento e al conseguente trasferimento di campioni
cellulari riferibili al cosiddetto "metodo Stamina"». È quanto si legge nel testo indirizzato alla struttura bresciana, dal quale si evince che una richiesta di trasferimento è stata presentata lo scorso 3 gennaio. Le domande sono comunque più d'una. Oltre a Camillo R icordi di Miami, hanno inoltrato richiesta anche tre scienziati italiani: Paolo Bianco della Sapienza di Roma, Michele De Luca dell'Università di Modena e Reggio Emilia e Umberto Galderisi della Seconda università di Napoli.

La diffida
L'Aifa rileva che «non si ravvisano i presupposti per l'affidamento delle attività oggetto di tali richieste, in quanto non hanno avuto avvio né dall'Aifa né da competenti soggetti pubblici/istituzionali bensì da terzi, per i quali non si riscontra alcun tipo di interesse diretto a caratterizzare o definire biologicamente il prodotto cellulare». Un'attività, quest'ultima, che «comunque avrebbe dovuto essere effettuata prima dell'avvio dei trattamenti sui pazienti».

«Prendiamo atto della diffida e ci comporteremo di conseguenza», ha commentato il commissario straordinario degli Spedali Civili, Ezio Belleri, che ha spiegato come alle richieste di accesso alle cellule «non potevamo decidere in forma autonoma». Belleri ha anche assicurato che «per quello di cui siamo a conoscenza, dalla nostra struttura non è mai uscito nulla» di quanto preparato con il metodo Stamina nel laboratorio interno al Civile.

I nei del protocollo
Intanto continuano le indiscrezioni sul protocollo consegnato agli esperti ministeriali. Dai documenti prodotti dal comitato scientifico emerge che la quantità di cellule staminali mesenchimali indicata nel protocollo Stamina equivale a quella che viene utilizzata nei trapianti nel topo e non negli esseri umani. Non solo: le cellule sono ottenute in coltura primaria, ossia ricavate dalla prima coltura cellulare senza ricorrere ai successivi passaggi seriali utilizzati normalmente nei laboratori per ottenere una quantità di cellule adatta al trapianto nell'uomo, pari a circa due milioni per chilo di peso corporeo. Il protocollo Stamina prevede invece il trapianto di due milioni di cellule in totale, come nel caso della Sla e l'adeguamento al peso corporeo non viene indicato con una dose esatta.

Il monito di Lorenzin
La ministra Beatrice Lorenzin, intervenuta stamane a "Prima di tutto" su Radio1, si è detta molto preoccupata dei risvolti giudiziari della vicenda: «Ogni giorno emergono elementi inquietanti e uso questo aggettivo perché sto parlando da ministro, altrimenti utilizzerei altri aggettivi». Lorenzin si è rivolta alle famiglie dei pazienti: «Voglio dire loro che non sono sole: ho messo a disposizione la possibilità di ricorrere a cure alternative. Questa vicenda però ci deve essere di monito: non
dobbiamo dimenticare il valore del metodo scientifico, che non ha
nulla a che vedere con la ricerca del consenso politico, ma è un
valore assoluto. Troppi parlano di cose che non conoscono».