Dal Governo

ANTEPRIMA Banche del latte umano: ecco le linee guida per le Regioni

di Rosanna Magnano

Criteri uniformi, requisiti essenziali del servizio, indicatori di qualità ed efficienza, criteri di funzionamento di eventuali reti regionali per le banche del latte umano, un'attività oggi coordinata dall'Associazione italiana delle banche del latte umano donato (Aiblud), nata nel 2005, di cui fanno parte 28 banche, un numero che fa dell'Italia, insieme con la Svezia, la nazione leader in Europa su questo fronte (capofila la Toscana, con sei banche, seguita da Emilia Romagna, con 4 banche e Puglia con 3). È questo l'obiettivo dello schema di accordo inviato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla Conferenza Stato Regioni: «Linee di indirizzo nazionale per l'organizzazione e la gestione delle banche del latte umano donato nell'ambito della protezione, promozione e sostegno dell'allattamento al seno».

Il documento è anticipato sul numero 31-32 de Il Sole-24 Ore Sanità.

Le indicazioni - destinate agli operatori sanitari delle banche del latte, ai reparti di Neonatologia e di Terapia intensiva neonatale e a tutti gli operatori del percorso nascita - sono finalizzate a garantire standard di qualità uniformi su tutto il territorio nazionale nella varie fasi della filiera: selezione delle donatrici, procedure di raccolta e conservazione, accertamenti infettivologici, metodiche di pastorizzazione e stoccaggio.

Le linee guida stabiliscono innanzitutto dei criteri di esclusione dalla donazione: presenza di malattie infettive, madri fumatrici, che fanno uso di droghe, che assumono quantità eccessive di di xantine (caffè, tè, cola, cacao) o di alcolici, che si sono esposte al rischi di contrarre l'Hiv (con rapporti sessuali non protetti, piercing e tatuaggi, trasfusioni).
Vengono poi presi in considerazione i criteri per il trasporto del latte alla banca, per il quale è necessario applicare il sistema di sicurezza igienico-sanitaria seguendo i principi dell'Haccp: il trasporto del latte raccolto a domicilio deve avvenire nel rispetto della catena del freddo, in modo che il latte arrivi alla banca ancora congelato. Il latte umano donato richiede inoltre controlli colturali e trattamenti di bonifica e conservazione. Prima della pastorizzazione devono essere sempre valutate le caratteristiche organolettiche del latte e alla prima donazione vanno fatti accertamenti batteriologici. Il latte viene successivamente pastorizzato.

La conservazione del latte accettato dalla banca va effettuata in frigoriferi muniti di termometro, in freezer dedicati, dotati di termoregistrazione, allarmi acustici e luminosi. I contenitori devono essere muniti di etichetta per l'identificazione della banca e della donatrice, con data della raccolta e della pastorizzazione.

Per quanto riguarda gli aspetti medico-legali, la donazione del latte umano non deve prevedere alcuna forma di remunerazione, né per la donazione né per il suo utilizzo.

Il Ssn con la collaborazione dell'Aiblud, eserciterà il controllo e la vigilanza sul rispetto delle Linee di indirizzo, per monitorare a livello nazionale l'appropriatezza operativa e gestionale delle banche del latte umano attualmente in funzione e di quelle che sorgeranno in futuro.

LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SU IL SOLE-24 ORE SANITA' N. 31-32/2013 (per gli abbonati)